3 trend che impatteranno sul consumo d’alcool (e non solo)

L'ondata di salutismo, la cosiddetta experience mania e la nuova dimensione domestica impongono al comparto alcolico -ma anche ad altri settori - l'adozione di strategie ex novo. Lo studio di FutureBrand.

Pànta rei. Ovvero: tutto scorre (e non si fa mai il bagno due volte nello stesso fiume). Chissà se questa citazione attribuita al filosofo Eraclito vale anche per i consumatori d'oggi. Altrimenti detto: non si incontra mai due volte lo stesso acquirente.

Quello che è certo è che il cambiamento di abitudini, esigenze e stile di vita, seppur costellato da corsi e ricorsi storici, è costante e continuo. Per l'industria, ma anche per i retailer, capire come l'evoluzione del lifestyle inciderà su quella dei consumi e saper rispondere di conseguenza è un asset competitivo fondamentale.

L’indagine condotta a livello internazionale da FutureBrand  ha approfondito alcuni trend che influenzeranno il mercato degli alcolici nei prossimi anni e che richiederanno ai player del settore di adeguarsi di conseguenza. Quanto delineato, tuttavia, estende la propria rilevanza ben oltre il singolo comparto, coinvolgendone collateralmente altri come quello dolciario, degli snack o dei soft drink.

1La ricerca del benessere fisico
Conseguenza
: In un contesto di crescente salutismo ed ecologismo gli alcolici, così come altre categorie percepite come lontane dal wellness, sembrano destinati ad essere messi sempre più da parte.
Risposta: I brand dovrebbero innovare prodotti ed immagine per sedurre anche i consumatori attenti al benessere. Un esempio? vino non alcolico di JMB Beverages, che in Australia ha ottenuto un enorme successo, o la birra ceca Celia Organic Craft, totalmente senza glutine e vegana.

2Experience Mania
Conseguenza: La connessione costante con eventi e accadimenti a livello globale porta le nuove generazioni - soprattutto i Millennials – a vivere nel timore di perdersi qualcosa e a preferire, come abbiamo già più volte ribadito, l'esperienza al bene materiale.
BarChef_Toronto_cocktail_alcool_food_innovazioneRisposta: Investire sulla creazione di nuove esperienze legate al consumo del prodotto. Nel mondo dell'alcool molti player lo stanno facendo attraverso locali e bar. Qualche esempio? Al BarChef di Toronto, le creazioni di Frankie Solarik mixano il bar alla cucina con un’affascinante gamma di cocktail e un’esperienza di degustazione totalmente innovativa (si veda foto). Anche Grey Goose, il celebre brand di vodka, ha iniziato a esplorare le nuove possibilità aprendo la scorsa estate a New York una serie di boulangeries francesi in formato pop-up. Per tutta l’estate, i locali hanno offerto agli avventori la possibilità di vivere l’atmosfera dei beach club della riviera francese, promuovendo al contempo il nuovo cocktail estivo, Le Grand Fizz.

3Professionalità domestica
Conseguenza: Il successo delle capsule Nespresso, che propongono a casa l'esperienza di consumo premium del bar, ha favorito e al contempo intercettato la crescente domanda di esperienze professionali da vivere nella dimensione domestica. Che si tratti di caffè, suono o anche di apparecchi per la cura dei capi di abbigliamento come Swash, i consumatori sembrano disposti a pagare di più se ciò significa poter avere prodotti di alto livello a loro disposizione.
The-Sub-Heineken-EditionRisposta: Molti comparti del mercato si sono già allineati a questa tendenza, compresi il food e l’hospitality (si pensi a Deliveroo o Foodora). Il comparto alcolico in futuro potrebbe battere questa strada con profitto, puntando ad offrire la perfetta drinking experience at home. Un esempio di chi ci ha già almeno in parte pensato?  Bartesian, l’azienda che fornisce macchine capaci di creare e servire a casa cocktail perfetti solo premendo un tasto. Stesso discorso per Heineken con The Sub, la design machine per spillare la birra in casa lanciata dall’azienda con l’intento di innalzare l’esperienza di consumo domestico e mantenere vitalità nella categoria.

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