7 previsioni sul marketing nel 2018

Sarà l'anno dell'actual intelligence, del marketing modulare, della massimizzazione del potenziale social e molto altro. Ecco l'opinione degli esperti

Quali saranno i trend del marketing nel 2018? A rispondere è un'indagine di Forbes, che ha interrogato esperti, Ceo e Cmo nei più diversi settori di business. Le aspettative sono nel complesso rosee per il comparto, che promette di diventare sempre più centrale e valorizzato in azienda.

Considerando l'evoluzione rapida e la lettura del cambiamento come asset indispensabili per chi intende mantenere il giusto passo e interpretare l'innovazione, ecco le più importanti previsioni da oltreconfine.

1 - L'anno dell'AI (Actual Intelligence, non intelligenza artificiale)
Secondo Mike Marcellin, chief marketing officer di Juniper Networks, anche se l'intelligenza artificiale è destinata ad essere utilizzata sempre di più, non è il 2018 l'anno in cui la vedremo impattare davvero sul marketing. Quella che vedremo emergere tra i migliori player è l'Actual Intelligence, un'intelligenza abilitata da analisi dei dati e automazione che sostituirà l'epoca delle supposizioni, consentendo ai marketer di essere più mirati e rapidi nell'identificazione delle tattiche efficaci.

2 - I direttori marketing prenderanno posto nei consigli d'amministrazione
Secondo Greg Welch, partner di Spencer Stuart, a fronte di una crescente capacità dei consumatori di influenzare la reputazione di un marchio, i consigli di amministrazione delle aziende capiranno che è bene introdurre i direttori marketing nei loro ranghi (ad oggi in maggioranza assenti). Il board del domani porterà con sé la prossima generazione di esperti digitali di marketing omnicanale come contributo alla definizione della direzione strategica.

3 - La fine delle campagne tradizionali in favore del modular marketing

Secondo Scott Levine, Svp marketing strategy di Kern (Omnicom Agency), i marketers nel 2018 invece di costruire più campagne pressoché identiche tra loro privilegeranno la creazione di un'unica struttura centrale e "viva" di marketing modulare per ospitare messaggi, offerte e temi diversi. La progressiva adozione tecnologica nel marketing, con relativo apprendimento d'uso, porterà l'approccio modulare ad evolvere consentendo di ottimizzare risorse, piani di contatto e idee.

4 - L'Internet delle Cose impatterà sul successo dei prodotti
Secondo Deon Newman, direttore marketing di Ibm - Watson Internet of Things, L'Internet delle Cose consentirà ai Cmo di avere più influenza sul successo dei prodotti e sulla soddisfazione del cliente verso il brand. Per la prima volta nella storia i marketers avranno accesso diretto ai clienti e al modo in cui utilizzano i prodotti connessi. I team inizieranno a sfruttare queste informazioni non solo per decidere su prezzo, packaging e per costruire referenze sulla base delle preferenze espresse, ma anche per introdurre soluzioni e servizi aggiuntivi forniti tramite la connessione.

5 - I dipendenti saranno i nuovi influencer

Secondo Margaret Molloy, global Cmo di Siegel+Gale, in un'epoca in cui "le tue persone sono il tuo marchio", i leader del marketing capiranno finalmente che coinvolgere la forza lavoro nella comunicazione è fondamentale. "La nostra ricerca mostra che le aziende che investono nel miglioramento del luogo di lavoro in ottica di semplificazione traggono vantaggio da una maggiore fiducia, advocacy (promozione ndr), innovazione e fidelizzazione dei dipendenti".

6 - L'anno della massimizzazione del potenziale social
Secondo Tim Collins, principal di Grisdale Advisors, il 2018 sarà finalmente l'anno in cui i direttori marketing e le aziende, che nel complesso sono state in ritardo sul tema social media, riusciranno a massimizzare il potenziale di questi canali. Il 40% di chi già li usa prevede infatti di implementarli e chi ancora non lo fa si dichiara pronto a mettersi all'opera.

7 - L'anno della generazione Z e del "marketing del noi"

Secondo Sara Spivey, Cmo di Bazaarvoice, i consumatori della generazione Z (qui vi spieghiamo chi sono) stanno arrivando e sono pronti, raggiunta la maggiore età, a far valere il loro potere d'acquisto di 44 miliardi di dollari (dato Usa). Nel 2018, quindi, i marketers dovranno adattare la loro predisposizione mentale ai millennials verso questo target più giovane. La generazione Z è orientata al valore, inclusiva (come conferma anche questa ricerca amano infatti i brand inclusivi) e socialmente consapevole. Per questo i business dovranno cambiare e imparare a rivolgersi non più a consumatori di tipo "all about me" ("tutto riguarda me") ma a consumatori di tipo "all about us" ("tutto ci riguarda"). Un approccio dunque più inclusivo e capace di prendere posizione sui grandi temi, così da coinvolgere la generazione Z e guadagnare la sua attenzione e fiducia.

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