Acquisti, il vero motore potenziale dell’impresa

La funzione degli acquisti nelle imprese non dà risultati omogenei. La scarsa attitudine al confronto specifico fra aziende fa sì che esista una marcata disparità delle prestazioni nel procurement, sia fra società dello stesso comparto (e non è una questione legata alla dimensione aziendale o al posizionamento dell’impresa), sia fra gruppi di comparti differenti. Lo scenario complessivo racconta di un numero considerevole di protagonisti, ciascuno incamminato per la sua strada e con un proprio ritmo prestazionale.

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L’indice di misurazione delle prestazioni degli acquisti d’impresa messo a punto da AtKearney fornisce spunti interessanti. Il Return on supply management assets (Rosma) indica che i ritorni finanziari possono superare 7,5 volte i costi e gli investimenti della funzione acquisti. In alcuni casi la prestazione è anche superiore. I top performer realizzano circa 1,25 milioni di dollari all’anno di benefici per addetto alla funzione. Agli altri non resta che recuperare il ritardo. “Il quadro in termini di risultati è molto variegato -spiega Marina Catino, principal AtKearney ed esperta di procurement-. Appare evidente la mancanza di una vera media. Balza all’occhio il grande divario esistente fra chi performa molto positivamente e chi, viceversa, risulta in coda alla graduatoria. Si va da Rosma di 14 punti (il che indica che l’impresa beneficia di 14 euro di valore per ogni euro investito) fino a Rosma di 0,8 punti o meno. Sono situazioni in cui l’azienda fatica anche solo a ripagarsi i costi”.

L’articolo completo su Mark Up 249

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