Ai salumi per crescere serve più comunicazione: millennials nel mirino

Lo sviluppo del settore? Passa dalla formazione del cliente, dai costanti investimenti nei prodotti a contenuto di servizio. E soprattutto dall'export

Il settore carni e salumi da diverso tempo deve fronteggiare allarmismi alimentari (a partire dal noto studio Iarc sui presunti legami fra carne rossa e insorgenze concerogene) e frequenti attacchi mediatici che, negli ultimi mesi, hanno messo al centro fatti di cronaca particolarmente controversi legati alla filiera della carne. Di qui la necessità espressa dal settore di rapportarsi in maniera più diretta e immediata con il consumatore, soprattutto con i target più giovani. È vitale riuscire ad attivare un dialogo costruttivo con i Millennials, che hanno un ruolo chiave nel guidare il mercato, ma che sono più critici verso il consumo di carne. Un problema reale: stando ai più recenti dati Nielsen, addirittura il 67% dei Millennials evita il consumo di carne rossa perché lo ritiene dannoso per la salute.

Un momento dell'assemblea Assica
Un momento dell'assemblea Assica

Potenziare la comunicazione con il consumatore, attraverso tutti i canali disponibili, dai media classici ai social, per trasmettere il valore delle proprie aziende e delle proprie produzioni

Oltre a comunicare maggiormente, il comparto, per risollevarsi, deve concentrarsi su quei segmenti di mercato che funzionano, primo fra tutti il fresco ad alto contenuto di servizio. In proposito Nielsen evidenzia come, all'interno del mercato dei salumi, in decremento di oltre l'1,9% (pari a 4,1 mld di euro), tutto ciò che riguarda il peso imposto fa registrare un +2,3%; addirittura i salumi affettati sono in aumento dell'8%. Così, nelle carni, comparto che cala del 5,1% (equivalente a 7 mld di euro), l'elaborato a peso imposto cresce del 5% circa.

L'altro importante ambito di sviluppo, per i produttori di carni e salumi, resta quello delle esportazioni, che continuano a dare buone soddisfazioni al settore: nei primi mesi del 2016, l'export si è attestato sul +7,6% a volume e +5,2% a valore (Fonte: Assica).

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