Locazioni, la liberalizzazione giova più alle High street

L'articolo 18 del Decreto "Sblocca Italia" ha introdotto la modifica dell'art. 79 della legge 379/1978: la novità è in vigore dal 12 novembre 2014 e pone le premesse per una maggiore flessibilità nei rapporti tra conduttore e locatario nei contratti di locazione commerciale, flessibilità che si estende anche al settore alberghiero. Questa innovazione legislativa è stata oggetto di dibattito nel workshop organizzato il 21 gennaio nell'Auditorium Beni Stabili dal Consiglio nazionale dei centri commerciali (Cncc) in collaborazione con lo studio legale Cocuzza & Associati, che, per voce dell'avvocato Alessandro Barzaghi, ha illustrato, con chiarezza, le principali caratteristiche del nuovo assetto normativo.

Aumenta il potere negoziale delle proprietà

Senza entrare troppo nel dettaglio tecnico, diciamo subito che, la soglia minima di canone annuo (250.000 euro) che rende applicabile i nuovi contratti di locazione fa sì che il settore dei centri commerciali sia poco invogliato a lasciare la formula invalsa dell'affitto ramo d'azienda. L'innovazione legislativa impatterà molto più sul commercio nelle high street, e soprattutto nelle grandi vie del centro città dove è molto più facile raggiungere valori di quel tipo anche su superfici di 50-100 mq.

MASSIMO MORETTI-CNCC
Massimo Moretti, presidente Cnc

Massimo Moretti, presidente Cncc, saluta con positiva accoglienza questa novità legislativa, ma si aspettava una soglia di canone più bassa, in modo che vi possa essere più convenienza a passare dalla formula dell'affitto ramo azienda al contratto di locazione vero e proprio. La  riforma avvantaggia molto le proprietà, ridimensiona il potere dei conduttori, riduce o annulla i key money, ma  potrebbe rivelarsi interessante anche per i tenant qualora volessero compensare sul canone la perdita dei vantaggi tradizionali. Quindi, precisa l'avvocato Carlo Emanuele Rossi, dello Studio legale Carnelutti, conviene ai conduttori che lanciano nuovi brand, ai franchisee, alle catene straniere, ai modelli contrattuali in prova.

 

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