A soccorrere la società di e-couponing Groupon è arrivato Alibaba. Il colosso del commercio elettronico cinese che ha infatti comprato il 5,6% di azioni della company di Chicago, per un pacchetto da 33 milioni di dollari (circa 29,6 milioni di euro) che lo rende il quarto maggior proprietario.
Una cifra a buon mercato rispetto ai tempi d’oro di Groupon, che al momento naviga ancora in cattive acque ed è in fase di ottimizzazione del proprio business, con l’uscita da 17 Paesi che riducono la presenza a 28 territori nazionali e il recente annuncio di tagli per un migliaio di posti di lavoro. Si tratta di un momento di difficoltà che per la verità tocca anche competitor come LivingSocial e che ha portato Amazon a chiudere lo scorso anno la sua simile versione Amazon Local, abbandonando il servizio di offerte giornaliere.
Sembra dunque che il tipo di attività richieda almeno in parte una revisione della formula, obiettivo che il nuovo Ceo di Groupon si mostra determinato a portare avanti, partendo da una focalizzazione sul mercato Nord Americano. Quest’ultima è una delle ragioni che secondo gli esperti di Forbes spiegherebbe la decisione d'acquisto di Alibaba, interessato ad espandersi globalmente e con un business model complementare alla company. Groupon potrebbe infatti risultare un'ideale piattaforma di marketing per i commercianti presenti sul listino online del player asiatico.
Quello che è certo è che la società statunitense è oggi ben lontana dall’antico splendore, che le aveva consentito di rifiutare un’offerta di 6 miliardi di dollari fattale da Google. Allo stato attuale, anche considerando il recente aumento delle azioni, parliamo di un business che nel complesso vale 2,3 miliardi.
