Alimentazione sostenibile: per Barilla è possibile

di Raffaella Pozzetti

Un'alimentazione sostenibile, e cioè che impatti meno sull'ambiente, è veramente possibile? Per esempio, è estendibile ai 9 miliardi di persone previsti per il 2050? Non si imporrà l'esigenza, per sfamare la popolazione della Terra, di ricorrere per esempio a forme di coltivazione intensiva non propriamente a impatto zero? La questione, tutt'altro che scontata o di semplice risoluzione, è aperta.

  • Ciò che è certo è che anche i grandi player del mondo alimentare da tempo si sono posti il problema di come arginare i danni provocati al pianeta da un'attività agricola non sostenibile. In particolare, fra le multinazionali più impegnate nella promozione di una dieta sana, che faccia bene alle persone e anche all'ambiente, troviamo Barilla.
  • Il gruppo, proprio in questi giorni, in occasione del World population day (11 luglio) ha diffuso i dati della Doppia Piramide 2015. Studio che prende il nome dall'ormai nota immagine (creata dall'azienda) della piramide ambientale capovolta di fronte alla classica piramide alimentare, ad esprimere la relazione inversa tra alimenti nutrizionalmente raccomandati e impatto ambientale. Obiettivo della pubblicazione: mostrare come i prodotti che i nutrizionisti consigliano di mangiare più frequentemente sono anche quelli più ecofriendly.
  • Molti gli spunti interessanti offerti dalla nuova edizione (la sesta) della Doppia Piramide: da un'analisi che spiega come e quanto una dieta sana e bilanciata sia accessibile in termini economici sino ad alcuni esempi che illustrano, percentuali alla mano, quanto l'assunzione di un menu sostenibile abbia ricadute positive sull'ambiente, in termini di riduzione di CO2 e di impronta ecologica.

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