Alimenti per l’infanzia: l’Ue vuole ridurre il tasso di zuccheri consentiti

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Il Parlamento europeo dice no alla proposta legislativa della Commissione che avrebbe consentito agli alimenti per bambini di contenere fino al 30% di zuccheri sul valore energetico totale. Secondo quanto espresso da Strasburgo durante il voto della plenaria, le regole in materia di cibo per l’infanzia dovrebbero invece seguire maggiormente le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che raccomanda un limite di zuccheri non superiore al 10%.

Il progetto normativo verrà dunque rispedito a Bruxelles con le nuove raccomandazioni, in linea con la lotta che il Parlamento europeo è determinato a portare avanti contro l’obesità infantile, problematica sociale crescente a cui l’Ue è determinata a rispondere.

obesitàLa cattiva alimentazione, come riportato nella nota istituzionale, risulta infatti oggi di gran lunga più dannosa e causa di malattie rispetto a fumo, alcol e inattività fisica. Secondo i parlamentari europei, inoltre, bisognerebbe considerare di proibire nella produzione di cibo per l’infanzia altri elementi legati alla moderna tecnologia, primi su tutti gli OGM.

Il principio che si vuole far prevalere è quello della salute, anche a titolo precauzionale e preventivo, dato che in quest’ultimo caso di tratta di eventuali rischi ancora poco chiari e non sperimentati.

Strasburgo ha infine affermato che l’etichettatura e il marketing degli alimenti trattati e trasformati destinati ai bambini dovrebbero specificare in modo chiaro e visibile di non essere adatti a coloro che hanno meno di 6 mesi d’età, così come il fatto che non pregiudicano i raccomandati 6 mesi di allattamento materno.

 

 

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