Anche i format possono rappresentare il made in Italy

di Anna Bertolini

Eataly insegna: l’estro e la capacità nostrana di realizzare dei format può diventare oggetto di esportazione diffondendo oltreconfine, non solo un brand-insegna, bensì un modo di fare retail tutto italiano. Export uguale settore alimentare è un’equazione che risuona familiare al nostro sistema economico soprattutto perché sinonimo di esportazione del made in Italy. Ma il food non è l’unica eccellenza del nostro Paese e così ad essere oggetto di attenzioni all’estero sono anche i prodotti meccanici, il tessile, le calzature, il design d’arredo e le automobili. Un lungo elenco al quale, aggiungiamo noi, la capacità di inventare dei format distributivi vincenti ed esportabili. Ultimo in ordine temporale è 10 Corso Como che ha aperto il suo secondo store in Cina, a Pechino, portando nell’ex Celeste Impero la filosofia slow shopping tutta made in Italy. Un format riproducibile che poggia le basi su concetti quali arte, design, moda, cucina. Uno specchio del nostro Paese.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome