Il sales manager del social in Italia racconta a Mark Up come le aziende sulla piattaforma possano trasformare l’awareness in acquisto finale. Un ecosistema di soluzioni con focus sul mobile: numeri alla mano.

Vi ricordate quando su Facebook si trovavano solo post e foto degli amici? Ora è impossibile scorrere la bacheca online senza inciampare in post pubblicitari sponsorizzati. Non è un sacrilegio, fa parte dell’evoluzione dei social a piattaforme di business capaci di monetizzare la propria audience, creando un ponte interattivo tra utenti ed aziende.

Il contributo di questi canali al successo della dimensione eCommerce è sempre maggiore, complice lo sviluppo di progressive funzionalità advertising. Facebook, in questo senso, ha portato avanti un percorso emblematico.

“Ricordo che cinque anni fa Zuckerberg ci chiuse tutti in una stanza e ci disse: Okay, bravi per quanto fatto fino ad oggi, ma da domani ogni nuovo sviluppo della nostra piattaforma deve essere pensato mobile first. Noi tornammo al lavoro abbastanza spaventanti, ma oggi siamo un’azienda fondata sul mobile”, racconta Andrea Lai, sales manager di Facebook Italia.

Non a caso:

L’84% dei ricavi pubblicitari di Facebook del secondo trimestre 2016 arriva da dispositivi mobile Condividi il Tweet

Il social si propone come soluzione di marketing a 360 gradi capace di trasformare l’awareness in acquisto finale. L’ecosistema di strumenti sviluppato in tal senso è vasto e va ben oltre la tradizionale formula dei banner, guardando alla lead generation. Un esempio? La mobile app install, uno strumento recentemente messo a disposizione che si abbina all’applicazione-base per favorirne l’utilizzo, aumentando interazioni, engagement e conseguentemente conversioni.

• Oltre 4 milioni le imprese che fanno attivamente pubblicità su Facebook
• Oltre 85% le pagine business attive che usano il mobile
• più di 1.13 miliardi le persone che usano Facebook ogni giorno
• 23 milioni gli italiani attivi ogni giorno (21 milioni da mobile)

Ma le app non funzionano più che altro per i big? “Non è detto – ci spiega Lai – le grandi aziende magari fanno meglio promozione, ma hanno anche un targeting ampio. Ai più piccoli, molto democraticamente, consentiamo di raggiungere le nicchie”.

Uno snodo centrale sono poi i video. “Abbiamo raggiunto il traguardo degli 8 miliardi di visualizzazioni al giorno e l’80% di tutte le nostre video views oggi sono su mobile”, conferma Lai: “La creatività oggi rappresenta uno dei fattori chiave per avere successo sulla nostra piattaforma, le persone si aspettano comunicazione personalizzate e rilevanti. Penso alla campagna di Privalia sulle macchinette del caffè, che  evocava il momento della colazione, evitando riferimenti commerciali”.

Meglio della televisione, quindi? “Diverso. Quello che stiamo cercando di far capire alle aziende è che attraverso Facebook, soprattutto su mobile, si può targettizzare meglio, studiare comunicazioni più rilevanti e quindi più efficaci per diverse audience, cosa che il maxy spot televisivo non consente di fare.

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