Asia Fruit Logistica: l’Italia cresce con Cso Italy

Un’area espositiva complessiva di 237 metri quadri e la presenza dei top players dell'ortofrutta italiana: una grande visibilità caratterizza quest’anno la presenza di CSO Italy ad Asia Fruit Logistica.

Sono 15 le aziende partecipanti con uno spazio dedicato al Progetto Europeo Freshnessfrom Europe, (Alegra, Apofruit, Compagnia Italiana della Frutta, Kingfruit, Mazzoni, Oranfrizer, Origine Group, Salvi, Spreafico) rivolto alla promozione dei valori dell'ortofrutta italiana in Cina, Emirati, Nord America e Giappone e uno spazio Italy the Beauty of Quality che accoglie i soci non aderenti al progetto (Civ, Conor, Fru-Italy, Gullino, Infia, RK Growers).

In questa edizione di Asia Fruit Logistica l’Italia ha una presenza particolarmente significativa, a riprova anche del crescente interesse dell’export verso i mercati d'oltremare in particolare per il kiwi che, secondo i dati elaborati da CSO Italy ha ormai raggiunto, nel 2016, 46.000 tonnellate, di cui ben 11.000 in Cina, che risulta il principale paese asiatico importatore di kiwi italiano, 7.500 tonnellate in Arabia Saudita, 6.500 tonnellate verso Taiwan e sempre 6.500 tonnellate verso gli Emirati Arabi.

Nei primi cinque mesi del 2017 l’export verso l’Asia ha toccato quota 18.000 tonnellate, di cui 2.000 tonnellate in Cina, 3.000 tonnellate in Arabia Saudita, 2.700 tonnellate in India e circa 2.200 tonnellate negli Emirati Arabi.
Per quanto riguarda gli altri prodotti frutticoli esportati in Asia si rilevano buone performance per l’uva da tavola, con un totale di 9.500 tonnellate esportate per lo più verso Emirati, Arabia Saudita e Giordania.

Le susine infine, tra la frutta, rappresentano il terzo prodotto italiano più esportato in Asia, con 6.800 tonnellate e tre paesi leader d’importazione che sono Emirati, Arabia Saudita e Giordania.
Per le arance è impossibile valutare con i dati disponibili l’impatto della recente apertura del mercato cinese, ma il potenziale di crescita c’è.

C’è un grande interesse degli operatori asiatici per tutti i principali prodotti italiani a partire dal kiwi, naturalmente, ma anche per pere, mele, uva, arance e questa attenzione conferma la necessità di continuare a lavorare per aprire il mercato cinese e gli altri mercati asiatici alle produzioni nazionali.

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