Autunno: la stagione del non food in attesa di cupido

Gli opinionisti di Mark Up (da Mark Up n. 273)

L’autunno è per eccellenza la stagione del non food, che ha il suo culmine nel Black Friday (in attesa dell’esplosione dei consumi legati al periodo natalizio). Nonostante i dati diffusi dall’Osservatorio non food 2018 di Gs1 Italy evidenzino come anche il 2017 abbia registrato una ulteriore crescita dei consumi dei comparti non grocery (+0,5%) da molto tempo siamo abituati a sentire parlare di crisi del non food. Crisi, tra l’altro, testimoniata dalla difficoltà di alcune catene di elettronica, ma anche dagli affanni di alcuni big retailer dell’abbigliamento. Premesso che i consumi non food rappresentano il 15% della spesa degli italiani, e che il concetto stesso di non food abbraccia una tale varietà di categorie di prodotto e settori (elettronica, abbigliamento, articoli sportivi, edutainment, profumeria ecc.) che risulta difficile parlarne come un unicum, ritengo vi siano alcune importanti evidenze. La crescita di settori quali edutainment, articoli sportivi, prodotti per la profumeria e elettronica di consumo, a fronte del calo di categorie quali abbigliamento e calzature, evidenziano il focus del consumatore su prodotti esperienziali, cioè fortemente legati al proprio lifestyle. Per loro natura la relazione che il consumatore instaura con tali prodotti ha forti connotazioni emozionali più che razionali. Ignorare questo tipo di connessione ha spesso portato il retail ad approcciare le categorie agendo su assortimento e prezzo anziché sulla relazione. In quest’ottica il Black Friday -ora una banale fiera delle promozioni- dovrebbe diventare un momento di forte connessione tra prodotto e consumatore, con il retail nei panni del cupido.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome