Caffè verso nuovi consumi grazie alla svolta green

Per il cuore, non più per la ciccia. I 28 produttori di caffè di Aiipa, riuniti nel Consorzio Promozione Caffè, ridisegnano per la bevanda... un futuro da the. Come avviene da tempo nel mercato adiacente in bustina, estremamente segmentato per varietà e lavorazioni, si consolida la spinta industriale verso il green coffee. Accanto al chicco scuro risultato di tostatura, prova a imporsi nel mercato il chicco semplicemente crudo essiccato. Le premesse di affermazione paiono buone: caratterizzato da un colore verde pallido, il chicco genera infatti una bevanda del tutto differente. Carica di polifenoli, vitamine e minerali secondo le più recenti indagini mediche essa agirebbe favorevolmente su pressione sanguigna, elasticità delle arterie e valori delle urine. Una via nuova che prevede anche di ridimensionare drasticamente il posizionamento di integratore dimagrante. Anche perché il green coffee  non fa dimagrire, come è stato sentenziato recentemente dall'Efsa -l'Agenzia di sicurezza alimentare dell'Ue- che è intervenuta per mettere un freno alla comunicazione di sostegno a base di proclami di riduzione del peso corporeo, grazie a non dimostrabili virtù di abbattimento dei grassi.

Puntare alla salute
Le positività cardiovascolari sembrano comunque essere sufficienti per aprire un nuovo segmento di mercato. La stessa azione della coffeina sarebbe marcatamente differente nelle due tipologie: una ad assorbimento rapido con un picco di efficacia immediato ma un altrettanto veloce smaltimento (nel tostato); l'altra ad assorbimento molto lento, con però una permanenza nel sangue più lunga ed un'efficacia di lunga durata. Al momento il green coffee è limitato alla nicchia del dettaglio specializzato biologico e nelle erboristerie, con una preparazione domestica molto artigianale. Il mercato si sta indirizzando verso soluzioni più industriali e adatte alla distribuzione in gdo, con l'adozione delle bustine “stile the” in formato solubile da usare in infusione diretta in tazza. Oppure, il prossimo step, capsule e cialde possibilmente compatibili con i sistemi macchina che stanno raccogliendo consensi nel caffè classico.

di Patrick Fontana

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