Camst punta con decisione alla diversificazione

Il Mio Paninodi Jessika Pini

Entrare nella ristorazione in concessione in aeroporti, autostrade, stazioni ferroviarie e fiere è uno degli obiettivi strategici di espansione di Camst, leader nella ristorazione collettiva scolastica e commerciale. Che poi è un ritornare dove tutto è cominciato (alla fine degli anni Cinquanta), quando Gustavo Trombetti iniziò a somministrare pasti ai viaggiatori in transito nella stazione di Bologna su un vagone abbandonato. Il processo di diversificazione include inoltre un’estensione dell’offerta verso il facility management e l’espansione all’estero, attraverso nuove acquisizioni.

“Per quanto riguarda i servizi di gestione, tra le prime azioni concrete c’è la fusione con la Cooperativa Gesin di Parma che opera in questo settore in 11 regioni d’Italia –annuncia il direttore generale Camst Antonio Giovanetti–. L’obiettivo è di raggiungere nel facility management un fatturato di oltre 60 milioni di euro entro il 2017.

L’azienda bolognese ha iniziato anche una riconversione dei locali all’interno dei centri commerciali nel nuovo format “Dal 1945 Gustavo italiano”, finora sono 4 le ristrutturazioni realizzate e altre due saranno completate entro la fine dell’anno. Nel prossimo quinquennio 25 locali attualmente presenti con altri marchi Camst in centri storici e commerciali verranno allineati al progetto. “Stiamo proponendo il nuovo format anche nelle gare per stazioni e autostrade; l’obbiettivo è di aprire 10 locali nel prossimo triennio”, afferma Giovanetti.

La cooperativa oggi fattura circa 500 milioni di euro (660 milioni di euro come Gruppo Camst), per un totale di 13.000 lavoratori, considerando tutte le società che appartengono al Gruppo.

Per continuare a crescere all’estero, dove Camst è già presente sul mercato tedesco con la società L&D Personliche Gastronomie che fattura circa 55 milioni di euro l’anno, l’azienda sta valutando in partnership alcune operazioni di acquisizione in Spagna, Austria e Paesi Bassi. “La nostra espansione all’estero avrà come obbiettivo l’acquisizione di aziende, con un fatturato tra i 15 e i 40 milioni di euro, che siano delle eccellenze nell’offrire un servizio sicuro e di qualità e che abbiano una particolare attenzione alle risorse umane. In linea con il nostro primo valore in Camst: le persone. Contiamo di fatturare 100 milioni di euro all’estero nei prossimi due anni”.

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