Investimenti immobiliari, “Cresce la quota dell’investimento domestico”

Alessandro Mazzanti - Ceo di CBRE Italia
Nel 3° trimestre (Q3) Cbre registra un’inversione di tendenza: il capitale domestico rappresenta il 51% del totale investimenti, contro il 21 % del 2° trimestre 2016. Il capitale estero (49% del totale) - 856 milioni di euro- scende del 32% rispetto allo stesso trimestre del 2015.

Nel terzo trimestre (Q3) 2016 gli investimenti nel mercato immobiliare italiano sono ammontati a poco più di 1,7 miliardi di euro, +17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo è il primo dato da evidenziare della ricerca Cbre, leader internazionale nella consulenza immobiliare, sull’andamento degli investimenti nel mercato real estate nel 3° trimestre 2016.
Il volume delle transazioni dei primi 9 mesi 2016 aumenta a 5,4 miliardi di euro, +5% rispetto allo stesso periodo 2015.
A livello europeo, invece, il valore totale delle transazioni nei primi 9 mesi è di 163 miliardi di euro, in calo del 16% rispetto al dato omogeneo 2015.

Inversione di tendenza: ritorna il capitale domestico
In questo trimestre si registra un’inversione di tendenza per quanto riguarda il capitale domestico che costituisce il 51% del totale degli investimenti, contro il 21 % nel Q2 2016 (+30%).
Sempre nel 3° trimestre, il capitale straniero ha rappresentato il 49% degli investimenti totali, con 856 milioni di euro, in flessione del 32% rispetto allo stesso trimestre del 2015.

Investimenti per settore: retail al top
Per quanto riguarda i settori, il retail ha registrato la maggior quota di investimenti con circa 830 milioni investiti nel Q3 (+176% rispetto al terzo trimestre 2015), seguiti dal settore uffici (444 milioni, -36% rispetto al terzo trimestre 2015) e dal comparto Hotel sul quale sono confluiti 285 milioni (+8% sul terzo trimestre 2015) e che continua ad attrarre una quota significativa di capitali.

Milano e Roma si confermano i principali attrattori
Roma riscuote sempre l'interesse degli investitori, con circa 375 milioni di euro investiti nel 3° trimestre 2016, in aumento rispetto all'omogeneo 2015 e in linea con il dato di Milano che ha registrato 388 milioni.
Milano, da sempre meta preferita per gli investimenti, nei primi 9 mesi del 2016 ha raggiunto quota 1,8 miliardi, con prevalenza di investimenti nel settore direzionale che rappresenta il 74% del totale.

Alessandro Mazzanti - Ceo di CBRE Italia
Alessandro Mazzanti - Ceo di CBRE Italia

"L’interesse per il settore immobiliare – aggiunge Alessandro Mazzanti, Ceo di Cbre Italia – si è confermato forte in questi primi 9 mesi, con attività più dinamica se guardiamo il numero dei deal, quasi raddoppiato rispetto al 2015.
Il dato italiano è in controtendenza rispetto a quello europeo, il che dimostra come il ciclo immobiliare nazionale procede in modalità anticiclica rispetto a quello europeo.
L’aumento del capitale domestico investito è indice di un mercato che ricomincia a guadagnare interesse anche agli occhi degli stessi investitori italiani: tuttavia, il decremento degli investimenti esteri non è incoraggiante, soprattutto in vista del risultato del referendum che, se negativo, potrebbe non rassicurare gli investitori internazionali.
Constatiamo ancora un forte divario tra rendimenti del prodotto core rispetto agli altri; per questo motivo sarà importante individuare e lavorare su nuove classi di investimento per creare rendimenti apprezzabili anche su prodotti non core".
In merito ai (problematici) NPLs (Non performing loans, ndr) Mazzanti conclude che "è un mercato avviato e, ancora per il 2016/2017, rimarrà un’attività importante per la crescita degli investimenti, così come la dismissione del patrimonio pubblico per cui sarà più che mai strategico trovare il modo per rendere entrambi appetibili agli occhi degli investitori”.

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