C’è ma non si vede? La ripresa resta nascosta

l'opninione – Alla fine della scorsa estate il presidente Monti e alcuni ministri hanno affermato che la recessione in Italia volge verosimilmente al termine(da MARKUP 213)

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Le dichiarazioni di Monti, politicamente forse vogliono dire molto, ma tecnicamente no. Se restiamo sul piano delle convenzioni contabili, le suddette affermazioni vorrebbero dire che la variazione del Pil, nel terzo trimestre 2012 rispetto al secondo trimestre, sulla base dei dati destagionalizzati, dovrebbe essere positiva. Nessuna istituzione nazionale o internazionale supporta, nelle proprie previsioni, una simile congettura, né i dati congiunturali disponibili sembrano suggerire un'uscita così rapida - si fa per dire - dalla recessione.

Riassunto
Riassumiamo qualche considerazione sulle principali informazioni statistiche di cui si dispone all'inizio dell'autunno (sintesi in tabella). L'occupazione, in termini di persone che lavorano a qualsiasi titolo, compresa la posizione di cassaintegrati, ha smesso di ridursi. È anzi leggermente superiore a quella di gennaio 2012. Il dato, però, non conforta perché la cassa integrazione è in crescita e l'Istat chiarisce che si riduce l'occupazione a tempo pieno e cresce quella a tempo parziale: quindi non possiamo affermare che cresce il monte ore lavorate, cioè l'input di lavoro immesso nel sistema produttivo.
Nel trimestre maggio-luglio anche i consumi hanno smesso di ridursi. Ben lontani non solo dai livelli pre-crisi ma dagli stessi livelli del 2010, i consumi testimoniano che le famiglie provano a mantenere i livelli di benessere economico raggiunti (disperatamente, verrebbe da dire, ricordando il -10% circa di reddito disponibile reale pro capite che abbiamo perso dal 2007). Leggiamo questo dato favorevolmente anche se la sua portata è posta subito in discussione dal clima di fiducia delle famiglie registrato ad agosto, ai minimi di sempre.
La valutazione prospetticamente più problematica deriva dall'indicatore coincidente calcolato dal Cer. Riporto dal comunicato del 3 settembre: “Continua la flessione dell'indicatore CoinCer, sceso a -0,75, il livello più basso dall'agosto 2009. Si approfondisce dunque la recessione dell'economia italiana, che nel terzo trimestre registrerà la quinta flessione del prodotto in termini congiunturali e la quarta in termini tendenziali”. Amen.
Però, contestualmente, le indicazioni del Governatore Draghi sulla possibilità di acquisto condizionale e senza limiti quantitativi prefissati di titoli del debito pubblico da parte della Bce, ha compresso i tassi passivi a qualsiasi scadenza (con spread Btp-Bund sotto i 400 punti base). Il che facilita il raggiungimento dei nostri prossimi obiettivi di bilancio pubblico e rende meno probabile ulteriori incrementi di imposizione fiscale.

Conclusioni
A me pare che non vi siano gli elementi per supportare l'ipotesi di una ripresa a breve, ma penso si debba anche escludere un'ulteriore revisione al ribasso tanto del pre-consuntivo 2012 quanto della previsione relativa al 2013, anno nel quale il Pil italiano dovrebbe variare tra il -0,4 e il +0,3%.
Il deludente equilibrio potrebbe, forse, rompersi nel verso di una spinta positiva all'economia se il Governo si decidesse a varare un provvedimento, cauto ma preciso, sulla restituzione fiscale attraverso riduzione di aliquote legali, finanziata con una quota dei proventi emergenti dalla lotta all'evasione e all'elusione fiscale.

Poca luce in fondo al tunnel
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Allegati

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