Quella dell'Italia, almeno quando si tratta di innovazione, è un po' una "vita da mediano". Non solo perché tendiamo a "passare la palla" rinunciando al calcio in rete, ma anche per la nostra tendenza a restare un po' nel mezzo tra scatti positivi e ritardi che nel complesso non ci fanno né emergere né affondare.
Il parallelismo calcistico lo usiamo per introdurre la classifica dell'innovazione globale presentata dall'associazione Consumer Technology Association al Ces 2019 di Las Vegas. A svettare tra i 61 Paesi presi in esame l'Estonia, campionessa grazie all'alto punteggio in parametri quali l'attività imprenditoriale e la presenza di aziende unicorno. Sul podio seguono Svizzera e Finlandia, mentre al quarto e quinto posto troviamo Usa e Singapore (qui sotto la top 10).
E l'Italia? L'Italia, come preannunciato, sta nel mezzo, o meglio poco sopra al 25esimo posto. Tra le note di merito, come si evince dal report relativo al nostro Paese, i passi avanti fatti nel test dei veicoli a guida autonoma, ma anche quelli in ambito di "capitale umano", grazie ad un aumento dei laureati in materie Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Malissimo, invece, per quanto riguarda la presenza di aziende unicorno, la tassazione di servizi come lo streaming e l'arretratezza nell'adozione di pratiche quali il ride sharing. Ma non brilliamo nemmeno per la diversity in quanto a varietà etnica.
La mappa globale dell'innovazione qui.
