Cibus 2016, è tempo di fare business negli Stati Uniti

Un mercato dal grandissimo potenziale per tutte le aziende dell’agroalimentare, dall’horeca al foodservice, passando per il retail. Ma quali sono gli attuali trend da cavalcare, le opportunità da sfruttare e le strategie di sviluppo commerciale da attuare in Usa? Risponde a queste domande il convegno Let’s Do Business in USA organizzato il 10 maggio a Cibus da Gen USA, realtà che si propone di fare da ponte tra gli imprenditori e la complessa arena competitiva oltreoceano. La società mette a disposizione delle aziende i requisiti indispensabili per avere una presenza stabile e duratura negli Stati Uniti, semplificando l’accesso al mercato, offrendo una gamma di servizi completa per coloro che desiderano aprire una filiale commerciale e riducendo i costi d’ingresso. Il rapporto euro-dollaro favorevole, un’economia in crescita forte e duratura, un sistema politico orientato al business e allo sviluppo di nuove imprese: sono questi gli elementi che  costituiscono le condizioni ottimali per investire oggi in questa direzione.  Ovviamente l’intero potenziale potrebbe ricevere un ulteriore spinta e impulso con la conclusione del trattato Ttip fra Unione europea e Stati Uniti, trattato recentemente analizzato sulle pagine di Mark Up da Anthony Gardner. (si veda anche Mark Up. n. 245)

Spesso il primo ostacolo per gli investitori è confrontarsi con un sistema fiscale diverso dal nostro. l primo e fondamentale passo perciò è valutare le conseguenze fiscali derivanti dalla tipologia d’ingresso che viene effettuata sul mercato statunitense. Anche in assenza di una presenza fisica sul territorio, c’è il rischio della creazione di una ‘stabile organizzazione’, instaurabile in alcuni casi anche con un semplice accordo commerciale con terzi (ad esempio, con un distributore locale), che implica il pagamento di imposte negli Stati Uniti. Qualora, invece, si decida di avere una presenza più strutturata nel Paese, con la costituzione di una società in loco, occorre valutare quale sia la tipologia societaria più adatta, non solo sotto il profilo fiscale, al perseguimento dei propri obiettivi, e, dall’altro, scegliere lo Stato dove procedere alla costituzione (la scelta ricade di frequente sul Delaware, in considerazione di una legislazione societaria estremamente evoluta e flessibile; tuttavia, per gli insediamenti produttivi c’è di solito coincidenza tra lo Stato in cui si trova l’insediamento e quello in cui viene costituita la società).

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