Cinti è in vendita: aperta la gara

La presentazione delle offerte in busta chiusa deve pervenire entro il giorno 9 maggio 2018 alle ore 12 presso lo studio del notaio Marco Galletti a Perugia

Il gruppo bolognese di calzature Cinti, nato nel 1952 in una piccola bottega cittadina e oggi brand leader del fast fashion calzaturiero, è in vendita, in cerca di un nuovo proprietario che rilevi la sua attività e le sue griffe. A più di un anno e mezzo dall’entrata in vigore dell’amministrazione straordinaria sotto la guida del commissario straordinario Fulvio Cociani, l’azienda, oggi TB Holding Srl, titolare dei marchi Cinti e Blocco 31, è stata risanata e ha un fatturato atteso di 21 milioni di euro. L’attuale rete di vendita conta 39 negozi, di cui 34 in gestione diretta e cinque in franchising. I dipendenti sono circa 180, di cui circa la metà assunti a tempo determinato.

La gara con evidenza pubblica per la vendita del ramo d’azienda, che comprende, oltre ai due marchi e al magazzino, i 39 punti di vendita e la forza lavoro, si è aperta il 26 marzo 2018 e le offerte da parte di potenziali acquirenti possono essere presentate entro le ore 12 del 9 maggio 2018.

“Con l’aggiunta di accessori, le referenze dell’azienda potrebbero andare a coprire in modo strategico le esigenze del mercato. - sottolinea Fulvio Cociani – L’ampliamento della linea, insieme a uno sviluppo dell’eCommerce, canale strategico che attualmente rappresenta meno del 2% del fatturato complessivo dell’azienda, andrebbe a generare un incremento del fatturato necessario a un breve payback dell’investimento, in caso di acquisizione”.

Secondo quanto sottolinea l’azienda in una nota le prime manifestazioni si sono già fatte largo. I soggetti al momento interessati al ramo d’azienda in vendita sono più di uno e tutti italiani, alcuni con alle spalle solide esperienze nella distribuzione di calzature, altri con fondi di investimento internazionali pronti a finanziare l’acquisizione“Sono fiducioso nel buon esito della cessione. – rivela Cociani - Dagli incontri avuti con i soggetti interessati a comprare l’azienda, sono emersi piani industriali concreti e tutti volti al mantenimento del posizionamento dei marchi, oltre che delle posizioni commerciali e dei livelli occupazionali”. Il Commissario evidenzia anche come negli scorsi mesi sia stata incentivata la strada del management buy-in, ad oggi non ancora concretizzatasi.

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