Come l’intelligenza artificiale cambia le risorse umane

Non solo screening e ricerca, ma anche employee retention: tante le potenzialità dell’A.I. applicate al settore della selezione personale

L’intelligenza artificiale sta cambiando il volto di molti settori e quello delle risorse umane non fa eccezione. Stando a un’indagine condotta da Aidp, il 76% degli intervistati sostiene che l’intelligenza artificiale cambierà il mondo delle risorse umane, ma l’unanimità concorda anche sul fatto che tali attività non possano essere del tutto automatizzate.

Ad offrire una panoramica sul tema è Wyser, che si occupa di ricerca e selezione di profili manageriali.

Screening e ricerca, con una prima selezione dei talenti, rappresentano le fasi iniziali in cui l'intelligenza artificiale mostra al meglio il proprio potenziale, consentendo al professionista umano di dedicarsi a mansioni più strategiche. Pur essendo passibile d'errori, inoltre, l’intelligenza artificiale nella selezione del personale può favorire, se correttamente "educata", l'eliminazione dei cosiddetti "unconscious bias", ovvero i pregiudizi umani che portano naturalmente a preferire alcuni candidati anziché altri.

Non solo. L’intelligenza artificiale può essere utile a prevenire la fuga di talenti, come nel caso del programma “Proactive Retention” di Ibm, in grado di analizzare posizione, titolo e stipendio dei dipendenti, correlandoli alle informazioni sulla storia delle promozioni e sui rapporti con la direzione. Sulla base di questi dati, un algoritmo calcola la probabilità di abbandono dell’azienda da parte di un professionista e consente così un intervento tempestivo per andare incontro alle sue specifiche esigenze.

Un esempio di intelligenza artificiale applicata alle risorse umane? Vera, robot lanciato da una startup russa, in grado di realizzare 1.500 interviste telefoniche o video al giorno, ciascuna della durata di 8 minuti. Vera può parlare sia in russo sia in inglese, con voce maschile o femminile, e interagire con l’intervistato, rispondendo a delle domande. Tra le oltre 200 aziende russe che già utilizzano il robot c’è anche Ikea Russia, spinta a provare il tool di intelligenza artificiale dalla immensa mole di curricula che riceve ogni anno.

 

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