Comparativa senza inganni: il caso Carrefour-Intermarché

La Corte di Giustizia Ue, in una causa intentata da Intermarché verso Carrefour di fronte alla Corte di Appello di Parigi, ha stabilito l’ingannevolezza di una campagna adv incentrata sulla comparazione di prezzi rilevati tra pdv diversi tra loro per dimensioni.

Comparare prezzi rilevati da punti vendita con caratteristiche differenti tra loro e incentrare su questo una campagna adv verso i consumatori può essere considerato pubblicità ingannevole: con questa sentenza la Corte di Giustizia Ue ha sancito l’illiceità della pubblicità televisiva con cui, nel dicembre 2012, Carrefour garantiva i prezzi più bassi del mercato su 500 prodotti di marca tra i propri ipermercati e i punti vendita di altre insegne, tra i quali i supermercati Ipermarché. Secondo la formula di questa campagna pubblicitaria, Carrefour avrebbe rimborsato il doppio della differenza di prezzo in caso di acquisto più conveniente in un altro pdv di Francia. Tuttavia proprio Intermarché ha citato il concorrente di fronte alla Corte di Appello di Parigi sentendosi danneggiato da questa pubblicità considerata ingannevole, chiedendo un risarcimento danni. Il tribunale francese ha chiesto un pronunciamento alla corte Ue, chiedendo se la comparazione di negozi con caratteristiche differenti tra loro per dimensioni e politica commerciale applicata senza informare correttamente il consumatore possa configurarsi come pubblicità ingannevole e quindi come tale sanzionata.

Sentenza valida in tutta la Ue
La sentenza della Corte di Giustizia Ue, che non risolve la controversia nazionale ma fornisce ai giudici, in questo caso francesi, gli strumenti di diritto per arrivare a una sentenza, ha stabilito che comparare prezzi provenienti da ipermercati e supermercati, omettendo questa informazione ai destinatari della campagna pubblicitaria, si configura come pubblicità ingannevole: “I prezzi dei beni di consumo corrente – scrivono i giudici Ue nella sentenza- possono subire variazioni in funzione della tipologia o delle dimensioni del negozio, cosicché un confronto asimmetrico può avere l’effetto di creare o aumentare artificiosamente la differenza fra i prezzi dell’operatore pubblicizzato e quelli dei concorrenti in funzione della selezione dei negozi oggetto di confronto”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome