Secondo una ricerca pubblicata dalla National Retail Federation, ad esempio, solo il 21% degli shopper preferisce il canale online a quello fisico, che resta fondamentale anche per Millennials e Generazione Z

Si conferma ancora una volta che lo store tradizionale resta un punto di riferimento sostanzialmente per tutti gli shopper, generazioni più giovani comprese. Alla domanda #ilfisicoconta?, tema trattato nel corso dell'ultimo Consumer&Retail Summit, la risposta è dunque: sì, ma con un ruolo in evoluzione e integrato al canale online.

A ribadirlo è un'indagine pubblicata dalla National Retail Federation (Nrf) e svolta con Toluna Analytics. Intervistati per l'occasione oltre 3mila consumatori.

  1. Un primo trend da sottolineare è che solo nel 21% dei casi gli utenti dichiarano di prediligere lo shopping in rete (e va considerato che gli utenti americani e l'offerta eCommerce a stelle e strisce sono più evoluti rispetto all'Italia).
  2. La netta maggioranza di Millennials e Generazione Z, poi, mostra di preferire lo store fisico, mentre ad acquistare preferibilmente online è il 34%. In particolare: il 55% dei Millennials identifica nell'andare in negozio un'attività sociale, la metà vi si reca per ritirare quanto ordinato sul web e il 44%, invece, per parlare con un addetto alle vendite.
  3. Nel complesso, il 69% di chi va nel punto di vendita fisico sostiene di farlo perché ha un bisogno immediato dell'acquisto in questione, mentre il 65% vi si reca perché desidera toccare con mano prima di effettuare una scelta.
  4. Il profilo dell'e-shopper medio statunitense è quello di una persona abbiente, giovane oltre le aspettative (18-34 anni) e residente nei grandi centri urbani (sono i Millennials alto-spendenti di cui abbiamo parlato qui). Il 63% di chi si rivolge allo store fisico vive a riconferma in piccole comunità.
  5. In termini di frequenza, grazie a nuove opzioni di servizio (come il click&collect) e a iniziative più coinvolgenti, ben il 49% dei Millennials ha aumentato rispetto allo scorso anno le visite nei negozi fisici. Una riprova del fatto che non è obbligatorio cedere terreno all'online se se ne sfruttano le formule più funzionanti e si arricchisce l'esperienza in store. Per quanto riguarda invece tutti i consumatori, ad aumentare la frequenza di visita in negozio è stato il 28%, a fronte di un 22% che ha ridotto i passaggi e di circa la metà del campione che non ha cambiato abitudini.

"Questo report mostra che il brick-and-mortar resta la pietra angolare del retail americano e che rimarrà probabilmente tale per molti anni a venire a fronte di consumatori in cerca di interazione ed esperienze autentiche", sottolinea Matthew Shay, presidente e Ceo di Nrf.

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