Coop: “L’Italia è ancora nel tunnel”

Il reddito disponibile degli italiani è diminuito di oltre il 10% in sei anni. La disoccupazione è alle stelle: 12% nei primi mesi del 2013, ai massimi dal 1977. La ripresa può solo ripartire dalla domanda, dice Marco Pedroni, nuovo Presidente di Coop Italia

L'Italia è ancora nel tunnel della crisi e i bilanci delle famiglie peggiorano. "Il quadro complessivo non induce a facili ottimismi" hanno commentato Marco Pedroni, nuovo presidente di Coop Italia  ed Enrico Migliavacca, vicepresidente vicario di Ancc-Coop nel corso della presentazione del Rapporto Coop 2013 su Consumi & Distribuzione, appuntamento immancabile per chi vuole monitorare la situazione economica del paese, soprattutto sul versante dei consumi e della distribuzione.
Siamo un popolo longevo (si vive 10 anni più rispetto al 1975), ma sempre più minacciato da povertà e solitudine (49% di persone sole e coppie senza figli), con tantissimi disoccupati e nullafacenti, milioni (20 per l'esattezza) di scommettitori (e con 3 milioni di persone a rischio ludopatia), e circa 9 milioni di persone (il 38,5% della popolazione) che non può sostenere una spesa improvvisa di 800 euro.
E chissà quale sarebbe stato il commento di Gabriele D'Annunzio (di cui ricorrono nel 2013 i centocinquant'anni dalla nascita), nel sentire che siamo un popolo che si rifugia nell'orto e nel giardino (1,3 milioni gli italiani che hanno iniziato un'attività di autoproduzione orticola dall'inizio della crisi)...e che spende in viagra e simil-rimedi (+3,5% a luglio 2013) per oltre 4,2 milioni di confezioni...

Effetto scure per il non-food

Rimangono sconfortanti i dati relativi alla riduzione del potere d'acquisto, al peggioramento dell'occupazione, e allo squilibrio nella distribuzione del reddito, sfavorevole per i ceti popolari e per una parte importante delle classi medie. "La stima di Coop per il prossimo anno -aggiunge Pedroni - è di un ulteriore diminuzione, più lieve nell'alimentare (-0,5%), ma ben più tosta nel non-food (-6,1%), su una base 2013 già in contrazione (la proiezione a fine anno è di -1,2% food e -7,5% non-food)”.

A proposito di non-food, a ottobre verrà presentato ufficialmente il nuovo portale dedicato al non-food (6.800 referenze), un progetto al quale hanno già aderito 5 delle 9 grandi cooperative che formano il gruppo nazionale.

Si vendono solo smartphone
I dati che preoccupano di più sono i 3,3 milioni di disoccupati nel primo trimestre 2013, i 570.000 posti persi negli ultimi 5 anni, la perdita del reddito pro capite (1.715 € per abitante dal 2007 al 2013), la stasi del mercato immobiliare (che è sempre la spia principale del benessere o malessere del mercato: come ha giustamente ricordato Enrico Migliavacca,  quando riparte il real estate riprende tutta l'economia) con una caduta del 40% nelle compravendite immobiliari tra 2011 e 2013: dall'inizio della crisi le famiglie hanno ridotto di 5,6 miliardi la spesa in arredamento ed elettrodomestici, ma nel solo 2013 si sono venduti 8,6 milioni di smartphone e 2 milioni di tablet.
Insomma, iperconnessi e immobili.

Rapporti industria-distribuzione

Scendendo nel dettaglio dei rapporti tra industria e distribuzione, Pedroni ha fatto alcune interessanti considerazioni sugli effetti dell'articolo 62: "Non ha risolto quasi niente -spiega Pedroni - soprattutto nei rapporti tra industria e produttori agricoli. Tra l'altro per noi distributori si prospettano aumenti di listino per il 2014 che noi difficilmente potremo accettare senza contrattazione: negli ultimi anni sono i prezzi dell'industria ad essere cresciuti (+26,9% dal 2005 al 2013) più di quelli della distribuzione (+20,3%) che ha rinunciato a quote di redditività a favore dei consumatori -prosegue Pedroni -parallelamente l'industria di marca ha visto contrarsi le proprie vendite (-3% negli ultimi 12 mesi) a favore delle marche commerciali e dei primi prezzi”.

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