Da Bersani al Crescitalia

20 anni con Mark Up – Sin dalla nascita, Mark Up è stato testimone di cambiamenti che hanno coinvolto retail e largo consumo

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Nel 1998

Il decreto Bersani riforma il commercio dopo quasi 30 anni di 426: spariscono le tabelle merceologiche. Viene meno l’autorizzazione per gli esercizi fino a 150 mq (nei comuni fino a 10.000 abitanti) o 250 mq (nei comuni con più di 10.000 abitanti). Per MSV (fino a 1.500 mq nei comuni fino a 10.000 abitanti, e 2.500 nei comuni >10.000) e grandi superfici obbligatorio il parere della Conferenza di servizi.

Nel 2001
Riforma Titolo V della Costituzione Nell’anno dell’11 settembre, e della preparazione all’euro, si avvia la riforma del Titolo V che prevede soprattutto la delega alle Regioni per le materie attinenti al commercio. La distribuzione  moderna esprimerà sempre un forte dissenso sui limiti conseguenti all’autonomia delle regioni in materia programmatoria e normativa.

Nel 2008
Viene presentata la ricerca Cermes-Università Bocconi sui costi delle mancate liberalizzazioni.
I ritardi dovuti ai limiti strutturali dei 6 settori analizzati corrispondono a 20 miliardi di euro, il 2,2% dei consumi annuali delle famiglie.

Nel 2009
“Non tutti i cittadini sono uguali (davanti alla spesa)” Così recita la provocatoria locandina pubblicata su alcuni quotidiani nazionali da Unes per manifestare la sua critica contro l’iniziativa di alcuni comuni di imporre la chiusura per la festa della Liberazione.

Nel 2011
“Più liberalizzazioni e turismo per migliorare il Paese”. Così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio dal 2006 (riconfermato fino al 2015), sottolinea come le liberalizzazioni debbano “disarmare le posizioni di privilegio” e il turismo sia una risorsa del Paese. Pochi mesi  dopo l’intervista, Federdistribuzione lascia Confcommercio.

Nel 2012
Negozi sempre aperti.
Dopo anni (almeno dal 2005-2006) di studi, proteste e inviti, il Governo presieduto da Mario Monti accoglie le istanze delle principali organizzazioni del commercio moderno, da Federdisitribuzione ad Ancd.

Nel 2013
Dopo quasi 25 anni (1988-2012), Vincenzo Tassinari lascia il timone di Coop Italia a Marco Pedroni, che assume l’incarico di presidente. Tassinari è stato anche presidente di Ecr dal 1996 a 2000: lo stesso Pedroni, a fine giugno 2014, diventa presidente di Indicod-Ecr, con un ruolo sempre più strategico.

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Allegati

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