Da Coca-Cola a Halldis: tutto il marketing arcobaleno per Milano Pride

Nella settimana dedicata all'inclusione e alla difesa dei diritti Lgbt ecco i brand che hanno preso posizione sul tema (contribuendo a a rendere "assordanti" le mancate iniziative altrui)

Dal 22 giugno al 1° luglio va in onda l’edizione 2018 del Milano Pride, una settimana dedicata all'inclusione e alla difesa dei diritti Lgbt che culminerà come di consueto nella grande parata di sabato 30 giugno. Un'occasione importante e di visibilità per quei brand che decidono di prendere posizione sul tema, facendosene in qualche modo portavoce attraverso iniziative più o meno originali.

In prima linea Coca-Cola, che parteciperà alla parata, sarà presente a Pride Square con un corner e soprattutto ha lanciato per l'evento un’edizione speciale della sua lattina dedicata all'amore universale, con la scritta Love e inserimento di un piccolo arcobaleno.

Le lattine Love saranno disponibili anche attraverso i partner in business dell’azienda Deliveroo ed Amazon Prime Now, che hanno aderito all’iniziativa, e che condividono con Coca-Cola la stessa attenzione ed importanza verso il tema dell’inclusione. Deliveroo, tra l'altro, ha sposato la causa rappresentata dal Milano Pride cambiando momentaneamente il proprio logo, su tutti i canali, con un arcobaleno e la scritta Deloveroo.

Anche Halldis, società italiana attiva nella locazione di immobili, ha stipulato un accordo di convenzione con il Cig Arcigay di Milano a supporto di chi intende soggiornare in città durante la Milano Pride Week. Sul sito ufficiale della manifestazione si trova infatti una pagina dedicata all’hospitality con la descrizione dei servizi di Halldis e il link alle 350 proprietà che la società gestisce nel capoluogo lombardo. Per agevolare la prenotazione, Halldis ha ridotto il soggiorno minimo di decine di appartamenti, portandolo da 3 notti a 2 notti, soprattutto nei quartieri di Porta Venezia e Stazione Centrale, le zone più interessate dagli eventi della Pride Week.

Sono sono alcuni degli esempi sempre più numerosi di marketing inclusivo, che contribuiscono a rendere "assordanti" le mancate iniziative sul tema da parte di altri grandi marchi. Nel contesto attuale, infatti, non prendere posizione su un tema caldo come questo non è più solo una questione di irrilevanza sociale, ma diventa anche sempre più forma di tacita discriminazione e motivo di allontanamento dal target giovane.

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