E-Commerce, un’opportunità reale per l’esportazione

L’Italia aggancerà i paesi avanzati per volumi e valore. La crisi ha dato il via, ma la valenza della modalità va oltre il prezzo d’acquisto vantaggioso (da Markup 225)

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Un numero su tutti: + 15% dal 2012 al 2013. Questa è la percentuale di crescita del commercio elettronico a valore in Italia prodotto da acquisti da siti nazionali e stranieri. Ma non solo: crescono di circa il 20% rispetto allo scorso anno gli acquirenti online. Anche i valori dello scontrino medio sono significativi: 490 euro nelle assicurazioni, 280 euro nel turismo, 240 euro nell'informatica ed elettronica di consumo, 195 euro nell'abbigliamento, 125 euro nel grocery e circa 40 euro nell'editoria (dati provenienti dall'Osservatorio eCommerce B2c 2013 del Politecnico di Milano).
Il fenomeno di crescita del commercio elettronico è correlato a diversi fattori. Scema da parte dei consumatori la diffidenza del canale che è ormai disponibile da quasi 15 anni. A questo si aggiunge la nuova era che stiamo vivendo degli smartphone e tablet che ha reso l'It molto più semplice e accessibile incidendo favorevolmente: è sufficiente considerare che l'eCommerce mobile, pur con numeri ancora molto piccoli (vale il 4,5% delle vendite online) è cresciuto dal 2012 al 2013 del 255%. La facilità di accesso alla rete è sicuramente un elemento abilitante ma il fenomeno eCommerce è amplificato notevolmente dalla crisi che attanaglia i consumatori i quali cercano tutte le vie possibili per riequilibrare il precipitare del potere di acquisto. E online i prezzi sono senza dubbio più bassi. Aumenta quindi anche il bacino d'utenza dell'online: da un lato i giovani in lotta con un reddito assente o molto basso, dall'altro gli anziani o comunque pensionati che accanto al prezzo migliore scoprono la comodità nel ricevere in casa le merci.

Allegati

225_Ecommerce

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