Esselunga, dopo il no ai cinesi, pensa alla quotazione

Forse è stato trovato un accordo tra i membri della famiglia Caprotti: tale agreement porterebbe al ricompattamento del ramo commerciale e immobiliare, separati a suo tempo da Bernardo Caprotti e a una successiva quotazione in Borsa

Secondo quanto riportato da Ansa e la Repubblica, dopo una lunga notte di trattative i diversi compomenti della famiglia Caprotti ai quali fa capo la proprietà di Esselunga hanno raggiunto un accordo per il riassetto, che porterà come obiettivo finale alla quotazione della Supermarket S.p.A. in Borsa. I membri della famiglia Caprotti hanno definito i rapporti societari, patrimoniali e di successione: non è chiaro se ciò comporti un ulteriore accordo tra le attuali proprietarie Marina Sylvia e la madre Giuliana Albera (insieme controllano il 66,7%) e gli altri due fratelli di Marina Sylvia, Giuseppe Caprotti e Violetta Caprotti, figli di primo letto di Bernardo, che detengono circa il 33%.
Abbiamo chiesto lumi questa mattina all'ufficio stampa Esselunga: risposta "No comment".
Il piano elaborato sotto la regia di Citigroup prevede due fasi: Esselunga S.p.A. acquisisce il controllo dell'immobiliare Villata Partecipazioni, e successivamente si avvieranno le procedure per la quotazione di Supermarkets Italiani, holding che riunirà così il ramo commerciale (la Supermarkets) e quello immobiliare (Villata), scorporato dal fondatore Bernardo Caprotti.
Stiamo parlando di ipotesi, perché non esiste ancora, al momento in cui scriviamo, nessuna conferma ufficiale e pubblica (cioè non rivolta solo ai dipendenti) da parte di Esselunga.
Negli ultimi giorni la società era tornata al centro dell'attenzione per l'offerta lanciata dai cinesi di Yida da oltre 7 miliardi di euro per la holding Supemarkets Italiani e la società degli immobili. Offerta rispedita al mittente.

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