Fico offrirà nuove prospettive all’agroalimentare italiano

L'Emilia Romagna è la prima regione per export agroalimentare in Italia (5,471 miliardi, +5,4%, fonte: RER) e quindi un progetto di grandi dimensioni e vocato all'illustrazione didattico-promozionale delle principali filiere del nostro patrimonio produttivo e zootecnico nazionale non poteva trovare posizione urbana più coerente di Bologna. Il progetto Fico, acronimo per Fabbrica italiana contadina, rappresenta una delle più importanti iniziative di recupero e valorizzazione di un’area (vastissima) sottoutilizzata: quella occupata dal mercato all’ingrosso ortofrutticolo di Bologna e gestita da Caab (Centro agroalimentare bolognese) che ha ceduto i diritti di superficie al fondo Pai, responsabile di tutto il nuovo progetto che vedrà la luce per la primavera 2016.

“L’area Caab –aggiunge Andrea Cornetti, chief investment officer di Prelios SGR – era ormai sottoutilizzata per via della crisi e dei cambiamenti nei rapporti tra domanda e offerta in ambito territoriale. Non a caso, il mercato all’ingrosso rimane, e anzi trarrà ulteriori motivi di sinergia e attrazione dalla presenza di nuove e più moderne strutture espositive e didattiche, ivi compresa Eataly, il principale attrattore del progetto Fico”.

 

Andrea Cornetti, Prelios SGR
Andrea Cornetti, Prelios SGR

 

Eataly gestirà la parte ristorazione e offerta di prodotti agroalimentari attraverso la società Eataly World (www.eatalyworld.it).

La catena di Oscar Farinetti partecipa, per quanto con una quota minore, al pool di investitori istituzionali che hanno una più consistente presenza in termini di impegno equity (banche, enti previdenziali, ecc.) e detengono la maggioranza delle quote (60%) del fondo Pai che ha appunto in carico lo sviluppo e la gestione del progetto. Il 40% è rimasto in portafoglio a Caab.

L’investimento complessivo tra valore dell’area (apporto diritti superficie da parte di Caab), che è di circa 55 milioni, e parte equity apportata dagli investitori privati (oltre 40 milioni) ammonta a quasi 100 milioni.

Laboratori per conoscere le filiere

Fico-Eataly World Bologna, su una superficie di 80.000 mq, ospiterà colture dimostrative, allevamenti didattici, laboratori artigianali di produzione, aule, negozi e ristoranti, dando vita a un luogo di conoscenza e divulgazione dell’agroalimentare italiano di eccellenza. Obiettivo è attrarre circa 5 milioni di visitatori italiani e stranieri.

 

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Sito web

Il sito web, in collaborazione con il sistema camerale, alimenterà una banca dati per la scelta dei fornitori, che attraverso un modulo online potranno accreditarsi in 6 categorie: vendita prodotti agro-alimentari, ristorazione, costruzioni, edilizia, servizi, informatica e altro. Il data base così costruito attingerà direttamente anche alle informazioni del registro delle imprese, dando a Eataly World accesso immediato a ulteriori elementi di valutazione come capitale sociale, numero dipendenti e bilancio depositato.

 Primo progetto di Pai

Fico Eataly World è il primo progetto del Fondo Pai-Parchi Agroalimentari Italiani. “Pai è il primo fondo interamente focalizzato sulla valorizzazione del made in Italy –commenta Andrea Cornetti -. Per quanto concerne Fico, conclusasi la procedura di selezione delle imprese costruttrici, i tempi di realizzazione si distendono fino alla primavera 2016, quando l’intero progetto sarà disponibile al pubblico”.

 

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