Fallimenti, in calo nel 2016, ma chiudono 58 società al giorno

Marco Preti, ad Cribis D&B

Fallimenti in calo, un trend che trova conferma nell'andamento dei primi 6 mesi 2016. Secondo Cribis D&B, il 2° trimestre 2016 evidenzia un’inversione di tendenza dopo gli ultimi anni caratterizzati da un aumento dei fallimenti che ha toccato il picco più alto nel 2014.
Nel periodo aprile-giugno 2106 (il 2° trimestre) in Italia le imprese che hanno portato i libri in tribunale sono state 3.740, in calo rispetto a un anno fa (-2,5%), quando i fallimenti sono ammontati a 3.777.
Da inizio 2016 sono 7.343 le imprese fallite, con una media di 58 chiusure al giorno. Rispetto al 2014 la diminuzione numerica è invece del 7,6%. Resta, tuttavia, una differenza negativa rispetto al 2009: i fallimenti sono aumentati di quasi il 60% se confrontiamo i dati odierni con quelli di 7 anni fa.

Marco Preti, ad Cribis D&B
Marco Preti, ad Cribis D&B

“Le cifre relative al secondo trimestre 2016 confermano il trend positivo dei primi tre mesi e lasciano spazio a un cauto ottimismo - commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis D&B -. Dopo anni di aumento costante nel numero dei fallimenti, con record negativo nel 2014, a fine 2015 abbiamo finalmente un calo, confermato anche in questi primi sei mesi del 2016.  I numeri sulle imprese che hanno portato i libri in tribunale trovano riscontro anche nei dati sui pagamenti, la fotografia più aggiornata e fresca dello stato di salute delle aziende, che mostrano una riduzione dei ritardi gravi del 14% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.  Questo miglioramento non deve però fare abbassare la guardia. Rispetto a giugno 2009 i dati evidenziano le criticità che hanno dovuto affrontare le imprese negli ultimi anni. La percentuale dei fallimenti è infatti cresciuta del 59,9%".

Lombardia e Lazio le regioni con più fallimenti
La distribuzione dei fallimenti sul territorio nazionale è strettamente correlata alla densità di imprese attive nelle diverse aree del Paese. La Lombardia si conferma la regione d'Italia con il maggior numero di fallimenti (20,2% sul dato nazionale) con 1.480 casi nel 2016. Dal 2009 ad oggi sono 20.883 le imprese lombarde fallite.
La seconda regione più colpita è il Lazio, con 866 imprese chiuse nel 2016 e un’incidenza sul totale Italia dell’11,8%. Seguono Veneto con 640 casi (8,7%), Campania con 636 fallimenti, Toscana (592), Emilia Romagna (529), Piemonte (491), Sicilia (464), Puglia (354) e Marche (245), per completare le prime dieci di questa triste, ma significativa e paradigmatica classifica.

Commercio al dettaglio settore più in crisi
Il commercio al dettaglio è il settore più in crisi con 2.261 fallimenti nel 2016, ma in miglioramento perché il dato registra un calo del 4,8% rispetto a un anno fa. Segue l’edilizia con 1.480 casi e una diminuzione del 6% rispetto allo stesso periodo del 2015. È poi il turno dell’industria, con 1.469 casi (-0,5% registrato nell’ultimo anno). I servizi vari chiudono la classifica con 1.090 imprese che hanno portato i libri in tribunale e un aumento del 3,9% rispetto al 2015.

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