Farmacia dei servizi, un modello che stenta a decollare

A confermarlo, i risultati del Primo Rapporto annuale sulla farmacia, realizzato da Cittadinanzattiva e Federfarma

Benché, da ormai un decennio, si affronti in più sedi il tema della trasformazione della farmacia in centro di servizi, il progetto è ancora lontano dalla realizzazione. A confermarlo, i risultati del Primo Rapporto annuale sulla farmacia, realizzato da Cittadinanzattiva e Federfarma, con il sostegno non condizionato di Teva, elaborato su un quadro di 1.275 farmacie partecipanti all’indagine.

Nel 63% delle farmacie intervistate è presente il servizio Cup pubblico, la quasi totalità offre il servizio di prenotazione di prestazioni e esami, mentre ci sono percentuali più ridotte per quanto riguarda il pagamento del ticket e ricezione e consegna dei referti.

Il canale eroga con sempre maggior frequenza prestazioni analitiche di prima istanza, quali test ed esami diagnostici (78% dei casi), esami di secondo livello mediante dispositivi strumentali (64% dei casi), in misura ancora residuale servizi di telemedicina, eccezion fatta per la telecardiologia che è invece abbastanza diffusa.
Per test ed esami diagnostici effettuati in farmacia, troviamo facilmente la glicemia (96%), il colesterolo totale (92%), trigliceridi (83%), emoglobina glicata (50%).

Si registra uno scarso coinvolgimento delle farmacie da parte delle Asl. Per esempio, solo il 7% delle farmacisti viene reso partecipe in attività di assistenza domiciliare integrata. Sono poco presenti, sulla struttura di vendita, altre figure professionali come infermieri, fisioterapisti e psicologi, (dal 6 al 12%) e, quando ci sono, lo si deve principalmente agi accordi stretti con i singoli professionisti e non con gli Ordini di riferimento.

Alle campagne di prevenzione e screening realizzate dalle Asl e Regioni partecipano la quasi totalità delle farmacie (87%).
Il 44% del campione prende parte a progetti e iniziative a supporto dell’aderenza terapeutica per persone affette da patologie croniche, in particolare per patologie cardio-vascolari (73%), endocrine (67%), respiratorie (46%) e metaboliche (35%).
Nel 65% dei casi le farmacie sono dotate di un sistema informatizzato o piattaforma web capace di rispondere alle necessità legate alla effettiva presa in carico dei pazienti. Mentre solo il 19% ha adottato protocolli o procedure per personalizzare il consiglio sui diversi target di utenza.

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