Federdistribuzione: aziende libere di scegliere se aprire per le festività

Festività alle porte e i sindacati insorgono perché gil esercizi commerciali rimangano chiusi. Federdistribuzione interviene: "Le scelte delle imprese distributive orientate da buon senso"

In occasione delle festività del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno, e in conseguenza dei venti di polemica agitati dalle sigle sindacali, Federdistribuzione ribadisce la sua posizione: occorre lasciare all’imprenditore la libertà di aprire o chiudere i negozi in base al servizio che ritiene di voler offrire ai clienti. Federdistribuzione, a conferma delle proprie opinioni, fa esplicito riferimento alla legge nazionale (Salva Italia) che “deve essere rispettata e non può essere superata da norme regionali o comunali. Gli orari dei negozi sono infatti fattore di concorrenza, e la tutela e promozione della concorrenza è materia di esclusiva competenza statale, come più volte ribadito da sentenze della Corte Costituzionale”.

E aggiunge: “Le scelte delle imprese distributive sono orientate da buon senso, come testimonia il fatto che nella giornata di Pasqua solo il 15% dei negozi delle aziende associate a Federdistribuzione è rimasto aperto (e circa un terzo con orario ridotto), principalmente nelle città d’arte e turistiche. Non dimentichiamo che mentre si invoca la chiusura per i negozi, l’eCommerce continua a crescere, lui sì con una vetrina aperta 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, e che centinaia di mercati e mercatini si svolgono regolarmente. Continuando a operare per porre ostacoli alle attività del mondo del commercio fisico non si fa altro che aggiungere difficoltà a quelle che già sta affrontando il settore a causa della crisi, e questo potrà avere conseguenze sullo sviluppo, sia in termini di investimenti che di occupazione”.

 

 

 

 

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