Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, commenta i dati Istat relativi all'inflazione di gennaio 2018 (+0,8%). Questo dato lascia ipotizzare, secondo Federdistribuzione, che il 2017 chiuda con una crescitadei prezzi non molto superiore a quella del 2016 (+0,1%)

I dati provvisori relativi a gennaio 2018, diffusi oggi da Istat, registrano un'inflazione sotto l'1% (+0,8% rispetto allo stesso mese del 2017).
"Continua la discesa regolare del tasso di inflazione dai picchi registrati a 2017 –commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione–. Il dato di gennaio 2018 è il risultato di alcune principali tendenze che si sono tra loro compensate, quali la frenata dei prezzi dell’ortofrutta rispetto alle punte registrate a inizio 2017 per i fattori climatici e gli aumenti delle bollette, partiti da questo mese. Anche l’inflazione di fondo, ferma al +0,6%, consolida un periodo nel quale non si registrano tensioni inflazionistiche".
"Questa contenuta variazione dei prezzi –continua Cobolli Gigli– contribuisce da un lato a tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, dall’altro fotografa la situazione di un Paese nel quale la ripresa dei consumi non è ancora in grado di sostenere una sana crescita dei prezzi dovuta a una domanda forte che stimoli l’offerta e che ci avvicini a quel 2% fissato come obiettivo dalla Bce. I dati Istat delle vendite al dettaglio ci raccontano infatti un 2017 che si chiuderà con una crescita a valore di pochi decimi di punto (siamo a +0,2% nei primi 11 mesi), dopo un 2016 chiuso a +0,1%. I segnali che abbiamo per l’avvio del 2018 sono inoltre negativi, pur essendo un periodo di saldi, a conferma di un percorso di uscita dalla crisi che, per quanto riguarda i consumi, ancora non si presenta diffuso su tutte le tipologie di acquisto dei consumatori, ma è concentrato su alcune, quali automobili, ristorazione, servizi, tempo libero e ricreazione".

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