Federdistribuzione: “Urge piano industriale per il rilancio dei consumi”

Cobolli-Gigli-Federdistribuzione
Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione
Per Federdistribuzione il 2016 segnerà una battuta d’arresto senza incrementi di consumi (crescita zero). Il presidente, Giovanni Cobolli Gigli, auspica un piano di rilancio domanda interna: i consumi delle famiglie rappresentano infatti il 60% del Pil

I dati Istat sul commercio al dettaglio relativi ad agosto 2016 misurano la solita astenia dei consumi, con temperatura da febbre leggera, ma pur sempre febbre: -0,2% rispetto ad agosto 2015 nelle vendite a valore, con alimentare a -0,7% e il non alimentare che si salva (si fa per dire) a variazione zero.
Dall’inizio dell’anno le vendite sono, nel complesso, aumentate di 20 basis point (+0,2%) a valore rispetto al corrispondente periodo 2015, cui fa riscontro, però, un decremento di altrettanti bp (-0,2%) nei volumi.

Cobolli-Gigli-Federdistribuzione
Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione

"Un altro mese con vendite al dettaglio negative, a valore (-0,2%) e a volume (-0,8%) – commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione– ce lo aspettavamo, perché l’estate 2015 si era configurata come momento di crescita dei consumi trainati da fattori climatici e da Expo, due eventi eccezionali e irripetibili".
"Resta, comunque, il fatto – continua Cobolli Gigli - che dall’inizio dell’anno stiamo fronteggiando una situazione di sostanziale stagnazione: +0,2% le vendite a valore e -0,2% a volume. Riteniamo che poco sia destinato a cambiare nei prossimi mesi, perché le incertezze che ancora dominano nel quadro politico, sociale ed economico del Paese, creano un atteggiamento di attendismo nelle famiglie in relazione ai consumi, nonostante i prezzi siano fermi da mesi”.

"Urge piano industriale per il rilancio dei consumi”
Secondo Cobolli Gigli “Il 2016 è destinato a segnare una battuta d’arresto rispetto alla leggera ripresa del 2015, e si fermerà in area di crescita zero. Diventa indispensabile una politica di rilancio della domanda interna, considerando che i consumi delle famiglie sono responsabili del 60% del Pil; e se non si trovano le leve giuste per rimetterli velocemente in moto, saremo condannati a nuovi e peggiori momenti di difficoltà".
Il messaggio di Cobolli è dunque questo, riassumibile nello stile degli annunci di giornale: "urge piano industriale per il rilancio dei consumi”, articolato con interventi che agiscano sulle sacche di povertà nel Paese, aiutino la ripresa della natalità e ridiano certezze e fiducia al ceto medio, "la fascia sociale in grado di riportare in alto i consumi”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome