Federdistribuzione: “Vendite al dettaglio sempre più volatili”

Giovanni Cobolli Gigli, presidente Federdistribuzione
Cobolli Gigli (Federdistribuzione) commenta i dati Istat sulle vendite al dettaglio: "Pur prendendo atto del dato positivo di novembre, in particolare nella grande distribuzione, bisogna sottolineare la volatilità che ha caratterizzato l'andamento delle vendite nel 2017"

Secondo i dati Istat relativi a novembre 2017 le vendite al dettaglio sono aumentate in valore dell'1,4% rispetto allo stesso mese del 2016, con prestazioni migliori da parte dell’alimentare (+2%) rispetto al non-food (+1,1%).
Da inizio 2018, Istat evidenzia variazioni positive a valore (+0,2%) e un decremento nei volumi (-0,6%).
"Pur prendendo atto del dato positivo di novembre 2017, in particolare nella grande distribuzione, bisogna sottolineare la volatilità che ha caratterizzato l'andamento nelle vendite al dettaglio nel corso del 2017 –commenta Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione–. Dopo il buon risultato di settembre (+3,0%) e la doccia fredda di ottobre (-2,3%), ecco il nuovo risveglio di novembre: un ottovolante che segnala, se ancora ce ne fosse bisogno, l’instabilità della dinamica delle vendite al dettaglio. Uno stop and go che rende difficile consolidare una prospettiva per il futuro, e non aiuta le imprese nelle decisioni di investimento".
"Una visione più strutturata del trend di questo tipo di consumi può venire dall’analisi del dato cumulato dall’inizio 2017 –aggiunge Cobolli Gigli–. Anche in questo caso non arrivano informazioni incoraggianti: un modestissimo +0,2% in valore frutto esclusivo della pur contenuta evoluzione dei prezzi, visto che il dato relativo alle vendite in quantità segnala una flessione (-0,6%). Ci apprestiamo quindi a chiudere un anno che, dopo la sostanziale stabilità del 2016 (+0,1%), presenterà ancora un’evoluzione davvero modesta".

"Questa situazione di incertezza e debolezza nelle vendite al dettaglio è particolarmente preoccupante, perché coincide con una fase delicatissima dello sviluppo del commercio, un settore che deve affrontare forti cambiamenti nella domanda dei consumatori, innovazioni tecnologiche che incidono pesantemente sull’organizzazione d’impresa, e il dirompente impatto delle vendite on line, che operano con vantaggi fiscali e al di fuori delle regole che limitano promozioni e sottocosto nel commercio fisico e che quindi determina condizioni di concorrenza sleale".