Fiducia ancora al top per imprese e consumatori

I dati Istat di novembre parlano di un incremento dell’indice soprattutto per la componente economica, con valori al massimo dal 1995. Secondo Deloitte, tuttavia, le previsioni di spesa ancora non aumentano.

Nuovo record per la fiducia di imprese e consumatori italiani, che i dati Istat relativi a novembre vedono in crescita per il quinto mese consecutivo a 118, 4 punti rispetto ai 117 di ottobre. Si tratta dell’apice assoluto dal 1995, anno di inizio della rilevazione. Da considerare che i numeri derivano in prevalenza dalla prima metà del mese e che pertanto non risentono in misura importante dei recenti fatti di cronaca francesi.

fiducia imprese novembreImprese
L’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) mostra una sostanziale stazionarietà (107,1 da 107,0 di ottobre). In termini settoriali, aumenta il clima di fiducia nelle costruzioni (a 121,4 da 119,8) e, più lievemente, nei servizi di mercato (a 113,7 da 113,1), mentre scende nella manifattura (a 104,6 da 105,7) e nel commercio al dettaglio (a 115,0 da 116,3).fiducia novembre istat

Consumatori
Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, con un incremento maggiore per quella economica (a 158,3 da 153,3) e più contenuto per quella personale (a 105,0 da 103,9), per quella corrente (a 111,6 da 109,3) e per quella futura (a 128,0 da 127,2).fiducia istat novembre

Per quanto riguarda i prezzi, i giudizi nei passati 12 mesi restano al livello di ottobre, ovvero a -19, mentre a livello di attese per il prossimo anno il saldo passa a -20 da -23. Diminuiscono parallelamente le attese di disoccupazione, da -3 a -8.

Nonostante la crescente fiducia, tuttavia, il consumatore italiano non aumenta il budget a disposizione per le prossime festività natalizie. La ricerca di Deloitte parla infatti di previsioni di spesa scese a 421 euro a famiglia, ovvero in calo del 3% rispetto allo scorso anno, a dimostrazione di come “gli accenni di positività non siano ancora sufficienti per concretizzarsi in incrementi di spesa a breve termine”, sottolinea Dario Righetti, Partner Deloitte e responsabile per il settore Consumer Business.

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