Food court, bisogna ripensarle con qualità, prezzo e atmosfera

Urbanistica real estate & cci – la ristorazione deve rafforzare il suo ruolo distintivo per gli shopping centre

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1. Da area di servizio
a zona caratterizzante
e attrattiva

2.
Fra le nuove tendenze: ristorazione veloce con buoni ingredienti
(“fast good”)


La food court ha rappresentato un punto di svolta sul piano della strutturazione delle attività di somministrazione al pubblico. Pur avendo un ruolo di spicco all’interno dei centri commerciali, la ristorazione era vissuta come un’area secondaria, soprattutto nei centri di prima generazione concepiti dalla grande distribuzione con obiettivi soprattutto commerciali, vista la centralità dell’ipermercato. E non poteva essere altrimenti: i promotori riunivano, nella stragrande maggioranza dei casi, le funzioni di sviluppatori, proprietari e gestori. La diffusione di un concept dedicato, ossia di uno spazio tematizzato, concepito ad hoc per massimizzare la sinergia potenziale tra le diverse componenti, è scaturita dalla naturale progressione dell’industria tricolore degli shopping centre, arricchitasi di nuovi player specializzati di estrazione internazionale (developer e investitori), che hanno dato un forte impulso alla definitiva affermazione di formati più complessi. Tornando al presente, è indubbio che, nelle sue migliori interpretazioni, la food court è una delle ancore all’interno di un mix complesso, dotata di un profilo distintivo e di una capacità attrattiva autonoma, inserita all’interno di strutture composite divenute ormai anche luoghi e punti di incontro”.

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La food court è un’area strategica nell’offerta di un centro commerciale

La radicata tendenza all’omologazione ne sminuisce il potenziale

Da fast food a fast good
È arrivato dunque il momento di ripensare la food court. In uno scenario in rapido mutamento e caratterizzato da sfide sempre più difficili, è necessario interrogarsi sulle sue prospettive, con l’obiettivo di individuare strategie che ne valorizzino il potenziale. La crisi dei consumi ha esercitato pesanti conseguenze anche sui consumi fuori casa e sulle dinamiche complessive di frequentazione dei centri, cambiando le modalità di fruizione di consumatori sempre più mobili nei loro comportamenti. Non è dunque più possibile vivere di rendita: individuare nuovi approcci e percorsi è vitale per ciascuno dei player settoriali e per il futuro della ristorazione, nonché per un salto di qualità dei centri stessi. Una maggiore selezione delle proposte e un incremento del loro profilo qualitativo costituiscono fattori basilari per la competitività.
Alcune linee di tendenza sono già emerse: l’attenzione alla sostenibilità (si pensi ad Autogrill), la valorizzazione delle tipicità regionali (Mc Donald’s) e la diffusione di concept che ibridano degustazione e asporto (Da Giovanni del gruppo Rana). Sono solo alcuni dei filoni più rilevanti per innovazione e riposizionamento. Non manca lo spazio per tutte quelle formule orientate al “fast good”, la ristorazione veloce con buoni ingredienti, proposta a prezzi corretti e in ambienti piacevoli, che favoriscano la convivialità. Con attenzione al territorio e alla filiera corta.
Per la crescita dei centri commerciali, è fondamentale andare oltre la standardizzazione, accogliendo nuove proposte. Di tutto questo si è discusso in un workshop tenutosi a Milano il 5 maggio, organizzato da Spazio Futuro Group e rivolto agli addetti ai lavori, nella consapevolezza che il confronto tra gli operatori è un’esigenza imprescindibile, oggi più che mai.
*presidente di
Spazio Futuro Group

Allegati

Cci2011-MKUP-Food_court

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