FutureBrand Index 2018: chi sono i brand “a prova di futuro”

La classifica riorganizza le 100 maggiori aziende per capitalizzazione al mondo in base a criteri di solidità rispetto alle sfide future. Al primo posto The Walt Disney Company, con 13 delle prime 25 aziende che sono statunitensi

È The Walt Disney Company la migliore azienda al mondo a "prova di futuro" secondo il FutureBrand Index 2018. La classifica nasce dalla riorganizzazione delle 100 maggiori aziende per capitalizzazione del “Best Global 100” di PwC in base a parametri diversi, in grado di valutarne la solidità rispetto alle sfide che verranno.

Il ranking è stato stilato utilizzando i dati raccolti in 3.000 interviste a professionisti ed esperti internazionali, che hanno contribuito ad indicare le imprese più promettenti e dunque meritevoli di investimento (vedi caratteristiche nello schema sopra). Vediamo i risultati.

Le prime cinque aziende dell’index 2018

• The Walt Disney Company

• Kweichow Moutai Co

• Gilead Sciences

• Apple Inc

• AbbVie Inc

Le ultime:

• Goldman Sachs Group

• Bank of China

• British American Tobacco

• Exxon Mobil

• Philip Morris

Quelle che salgono più velocemente:

• Sinopec (su di 42 posizioni)

• GlaxoSmithKline (+ 30)

• Verizon (+ 26)

• China Life Insurance (+ 24)

• Anheuser-Busch InBev (+ 23)

Quelle che hanno perso più posizioni:

• LVMH (- 51 posizioni)

• Walmart (- 45)

• Ambev (- 38)

• Facebook (- 37)

• Toronto Dominion Bank (- 29)

Gli Usa dominano ma la Cina è più vicina
Con 54 aziende nella “Top 100” di PwC e 13 tra i 25 brand a prova di futuro – tra cui anche la numero uno, The Walt Disney Company – gli Stati Uniti dominano sia l’elenco delle imprese globali di successo oggi, sia quella delle aziende meglio posizionate per il futuro.

Nel 2016, il brand giudicato più a prova di futuro era Apple, oggi caduto al quarto posto. Gilead Sciences, Nike, AbbVie e Nvidia sono le altre aziende Usa nella Top 10. La medaglia d’argento dello scorso anno, Microsoft, perde invece 10 posizioni e finisce dodicesima.

Sebbene ci siano molte più aziende a stelle e strisce nella Top 100 di PwC e nell’Index di FutureBrand di qualsiasi altra nazione, entrambi gli studi evidenziano la marcata crescita della presenza di aziende cinesi. Non per nulla, la seconda classificata nell’Index di quest’anno è il colosso cinese degli alcolici Kweichow Moutai. La Cina non scommette sulla crescita di una classe media che aspira a brand occidentali, ma sulla creazione di brand che competono con i tradizionali player dei mercati nord americano ed europeo.

L’evoluzione della tecnologia
L’index dimostra come la percezione dei consumatori riguardo alle società tecnologiche stia evolvendo grazie a una più stretta corrispondenza tra tecnologia super innovativa e lo scopo delle aziende che la propongono. Per occupare i piani alti dell’Index, insomma, non basta più lanciare l’ultimo ritrovato tecnologico, è indispensabile garantire prodotti, servizi ed esperienze migliori, in grado di fare davvero la differenza nelle vite dei consumatori.

Quest’anno, quasi tutte le aziende tecnologiche hanno perso posizioni nell’Index e nella dimensione che valuta la loro capacità di visione del futuro le cose sono messe anche peggio (da 39% del 2014 a 34% del 2018); in quella che determina quanto un brand sia in grado di ispirare il cambiamento (da 34% del 2014 a 29% nel 2018); e nella valutazione della presenza di idee e principi forti (da 36% nel 2014 a 31% nel 2018). Nonostante il suo successo finanziario, il settore della tecnologia vede scendere i livelli di fiducia nelle sue aziende (da 35% nel 2014 a 30% nel 2018).

Il FutureBrand Index completo è disponibile qui

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