Gda, prove tecniche di normalità: migliorano le condizioni di pagamento

PREVISIONI 2011 – Cerved Group analizza il clima di mercato, monitorando il periodo gennaio 2009 e luglio 2010. (Da MARK UP 195)

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1. Le tensioni di liquidità appaiono rientrare un po' dovunque
2. Monitorati i comportamenti di circa 9.000 imprese che operano in Gda
3. In forte riduzione i ritardi un po' su tutte le tipologie distributive

La grande crisi ha avuto effetti pesanti e diffusi sul tessuto produttivo italiano, che hanno toccato anche la filiera della distribuzione alimentare. Pur con conseguenze meno gravi rispetto a quelle osservate in altri settori, la grande distribuzione associata ha dovuto fronteggiare un periodo particolarmente duro, soprattutto a causa delle difficoltà che la recessione ha generato sul potere d'acquisto dei consumatori. Con meno soldi in tasca, le famiglie hanno reagito contenendo i consumi e spostandoli verso tipologie di prodotto a più basso costo, anche accettando di perdere qualcosa in termini di qualità.
Contemporaneamente, l'aumento della concorrenza tra catene distributive ha ulteriormente accentuato la pressione sui prezzi, con riflessi non certo positivi sui margini realizzati dagli operatori del settore.

La svolta
I dati sulle abitudini di pagamento delle imprese sembrano però dimostrare che il grosso della crisi sia ormai alle spalle e che le tensioni di liquidità sperimentate nel 2009 siano state superate: da segnalare il netto miglioramento delle superette, che - dopo le difficoltà di liquidità dell'anno passato - sono tornate alla normalità per quanto riguarda i termini di pagamento.
Nel 2009 la grande distribuzione associata ha generato un giro d'affari di 91,5 miliardi di euro (al netto degli operatori di cash & carry, che hanno fatturato circa 5,6 miliardi di euro), realizzando un aumento dell'1,8% rispetto all'anno precedente. L'incremento dei ricavi è da attribuirsi integralmente all'espansione delle strutture di vendita: a rete omogenea, il settore ha infatti evidenziato nel 2009 una flessione dello 0,5% in termini di fatturato e dell'1% in termini di volumi. Nell'anno in corso le vendite a volume stanno invece registrando una ripresa anche a rete omogenea, che proseguirà anche nel 2011: secondo le stime e le previsioni di Databank, la divisione di Cerved Group specializzata nelle analisi settoriali e nella fornitura di soluzioni di competitive intelligence, il mercato crescerà a ritmi del 2,5-2,6%.
La forte attenzione dei consumatori al prezzo e la diminuzione dei budget delle famiglie da destinare agli acquisti hanno accelerato un processo di modernizzazione in atto ormai da anni, caratterizzato da un minor peso dei punti di vendita tradizionali in favore delle varie formule della distribuzione moderna in cui è più semplice trovare prodotti in promozione. Tra il 2006 e il 2009, secondo le stime di Federdistribuzione, il numero di punti di vendita tradizionali è calato del 4% contro un aumento dell'8% di quelli moderni e, di fatto, la distribuzione moderna copre ormai quasi l'80% dei consumi alimentari confezionati. La crisi ha anche accelerato il cambiamento nel mix tra le diverse forme della distribuzione, con i discount che continuano a espandere la loro presenza sul territorio nazionale a ritmi sostenuti.

Le abitudini di pagamento della Gd e della Da
Cerved Group ha analizzato le esperienze di pagamento del largo consumo, monitorando nel periodo compreso tra gennaio del 2009 e luglio 2010 i comportamenti di circa 9.000 imprese che operano nella grande distribuzione e nella distribuzione associata, distinguendo tra i diversi canali di vendita (supermercati, ipermercati, superette, discount e cash & carry). Le dinamiche della grande distribuzione e della distribuzione associata evidenziano interessanti differenze nelle abitudini di pagamento. Nei primi sette mesi del 2010, i gruppi e le imprese della Gd hanno spuntato condizioni più favorevoli verso i fornitori, dilazionando i termini concordati di circa 7 giorni; ciò nonostante, al contempo, i giorni di pagamento si sono sensibilmente ridotti nei primi cinque mesi dell'anno, per poi aumentare solo a giugno e a luglio, con una forte riduzione dei ritardi. Viceversa, gli operatori della distribuzione associata evidenziano una riduzione di 4-6 giorni dei termini concordati in fattura, con un trend in diminuzione, coinciso con un lieve aumento (1-4 giorni) dei tempi medi di pagamento. In altre parole, mentre le aziende della Gd sembrano aver superato ormai la fase più acuta della crisi, facendo leva sul potere contrattuale verso i fornitori ma diventando più puntuali negli impegni, quelle della distribuzione associata continuano a pagare secondo le abitudini del 2009, ma con condizioni più stringenti.

I pagamenti per tipologia di canale
In generale, il settore del largo consumo si caratterizza storicamente per un'elevata liquidità, legata alla struttura dei pagamenti e degli incassi, che consente tempi di pagamento più regolari rispetto a quelli medi calcolati sul complesso delle imprese italiane.
Tra i singoli canali, continuano a essere i discounter i migliori pagatori: nel 2010, lo score sui pagamenti elaborato da Lince, la divisione di Cerved Group che offre soluzioni di business information per le imprese, non è mai sceso sotto i 4,4 punti. Rispetto agli stessi mesi del 2009, nel 2010 le aziende del settore hanno aumentato i tempi di pagamento, beneficiando anche di termini meno stringenti (di 1-5 giorni da marzo in poi). Superata la fase più difficile della crisi, quando lo score aveva oscillato tra 3 e 4 punti, dopo il 2009 i supermercati hanno evidenziato un brillante recupero che ha portato il punteggio nel 2010 oltre quota 4 in tutti i mesi considerati. Questo canale ha spuntato condizioni di pagamento più favorevoli (+5/+7 giorni rispetto agli stessi mesi del 2009) e ha pagato in tempi più stretti, riducendo sensibilmente i ritardi. Dinamica simile per gli operatori del cash&carry: lo score nel 2010 non scende mai sotto i 4 punti, migliorando le performance dell'anno precedente grazie soprattutto alla decisa riduzione dei tempi di pagamento (tra i 3 e i 9 giorni nei primi sei mesi del 2010 rispetto ai corrispondenti mesi dell'anno precedente).

Gli ipermercati
Gli score degli ipermercati, che avevano retto meglio nel 2009 grazie alla miriade di offerte scontate con cui avevano attratto consumatori sempre più attenti alla leva del prezzo, hanno seguito da vicino quelli dei supermercati e del cash&carry, migliorando comunque le performance già soddisfacenti dell'anno precedente. Nel 2010 i tempi di pagamento sono risultati infatti inferiori rispetto all'ultima parte dell'anno precedente, seguendo la dinamica dei termini concordati (di circa 1-3 giorni inferiori rispetto al 2009).
La situazione è in netto miglioramento anche per le superette, per cui il 2009 è stato un anno caratterizzato da forti tensioni di liquidità, con i fornitori che accusavano gravi irregolarità nei pagamenti. I fornitori avevano reagito imponendo condizioni molto più stringenti (anche di 16 giorni), che le superette non sempre sono riuscite a rispettare, allungando i ritardi e portando lo score sotto i 3 punti. Nell'anno in corso, la situazione si è invece normalizzata: i termini concordati sono tornati ai livelli dei primi mesi del 2009, dando modo alle aziende del settore di dimostrarsi più puntuali con le controparti.
In valori assoluti, sono i fornitori dei discounter e delle superette a dover attendere meno per la liquidazione delle proprie fatture (circa 80 giorni), seguiti da quelli di supermercati e ipermercati (tra 90 e 100 giorni); viceversa, i cash & carry sono i più lenti a pagare (tra 100 e 115 giorni nel 2010), approfittando soprattutto del grande potere contrattuale che esercitano sulle contropari: i termini concordati sono mediamente superiori ai 70 giorni, valori nettamente superiori rispetto agli altri canali analizzati.

*Cerved Group, Ufficio Studi

Indicatore Lince di sintesi
Lo score Lince è un indicatore che sintetizza le abitudini di pagamento delle imprese negli ultimi 12 mesi. È elaborato attraverso un sofisticato algoritmo che considera i termini di pagamento concordati, i giorni effettivi di pagamento, i ritardi, neutralizzando i casi sporadici di pagamenti ritardati. Lo score assume un valore compreso tra 0 (minimo, pagamenti irregolari) a 6 (massimo, pagamenti regolari).

Allegati

195-MKUP-Cerved
di Guido Romano / dicembre 2010

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