Gli imprenditori italiani sono sempre più vecchi

Trend – In otto anni sono diminuiti del 23% i titolari di imprese individuali under 30, mentre sono aumentati gli ultra settantenni

Sarà il timore dell'incertezza o il rifiuto di seguire le orme paterne, oppure sarà semplicemente a causa dell'invecchiamento della popolazione, sta di fatto che gli imprenditori titolari di imprese individuali del nostro Paese (oltre 3 milioni e 364mila) sono sempre più anziani. Secondo i dati di Unioncamere-Infocamere, infatti, negli ultimi otto anni è diminuita sensibilmente la presenza degli "under 30" (attualmente solo il 6,3% del totale, otto anni fa erano l'8,1%) ed è invece cresciuta del 5,2% la quota degli imprenditori ultra settantenni, salita dall'8,5 al 9,2% del totale.

Per la precisione, a distanza di otto anni (tra il giugno del 2002 e lo stesso mese di quest'anno) nei registri delle Camere di commercio italiane mancano all'appello 65.358 nomi di titolari di imprese individuali con meno di trent'anni. Una riduzione pari al 23,5% in questa fascia d'età, che è responsabile del 90% della diminuzione complessiva di imprese individuali (-72.529) avvenuta in Italia nel periodo considerato. “L'invecchiamento della società italiana - ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - sembra specchiarsi nella struttura portante della nostra economia, quei 3 milioni e mezzo di piccole imprese individuali, la maggior parte artigiane, che tengono insieme i fili del nostro tessuto imprenditoriale". "E' un quadro - ha detto Dardanello - che desta preoccupazione, perché si ritarda l'ingresso nel mercato di tante energie nuove, quelle che scaturiscono dalle menti più giovani e, anche per questo, potenzialmente più ricche di immaginazione.

Per le altre due fasce di età prese in considerazione dall'analisi (quelle fra i 30 e i 49 e fra i 50 e i 69 anni), mentre la prima si è ingrandita (28.856 unità, pari ad una crescita dell'1,8%), la seconda ha registrato una diminuzione di 52.508 unità (- 4,3% rispetto all'inizio del periodo). La fascia dai 30 ai 49 ani mantiene la leadership assoluta con una quota pari al 49,5% sul totale, seguita da quella dai 50 ai 69 anni (35%) e, appunto, dagli ultra settantenni che con il 9,2% hanno distaccato gli under 30. Dal punto di vista territoriale, la concentrazione maggiore di titolari under 30 si registra nelle regioni meridionali e più precisamente in Calabria (8,6%), Campania (8,2) e Sicilia (7,5). Subito dopo viene la Lombardia (6,7%) seguita da Piemonte e Toscana (rispettivamente con il 6,5 e il 6,2%), mentre il fanalino di coda per quanto riguarda il peso dei giovani imprenditori sono, forse a sorpresa, Trentino alto Adige (4,5%) e Friuli Venezia Giulia (4,6%).
Un'altra tendenza che emerge dati di Unioncamere è la crescita della componente extracomunitaria tra gli imprenditori: se nel 2002 i titolari di imprese nati fuori dall'Ue erano poco più di 116mila, nel giugno scorso la loro quota è salita a oltre 258.500, con un aumento di quasi il 123%.

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