Gli store brand sono una variabile strutturale del sistema retail

Retail –

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La domanda dell’ultimo triennio è sempre stata la stessa, nel tentativo di contestualizzare l’attuale momento dinamico degli store brand in Italia e ancora più in Europa: le marche del retail crescono di forza propria o sono sospinte verso l’alto dalla crisi dei consumi? Jean-Jacques Vandenheede, direttore europeo Business Insight di Nielsen,
non ha dubbi. Si tratta di crescita strutturale, non certo guidata dal consumatore. L’analista coglie l’occasione del recente salone specializzato Plma di Amsterdam per presentare i risultati molteplici di una profonda ricerca comparata sul settore.
Riguarda 46 paesi e 60 categorie merceologiche osservate lungo un periodo superiore al decennio.
L’evidenza che emerge è sostanzialmente questa: a fronte di situazioni di mercato riconoscibili la quota di mercato degli store brand è corrispondente. Al di là di quello che i singoli retailer possono e vogliono intraprendere. Il potere decisionale dei consumatori si determina non tanto a livello di sistema (dove appunto le differenze fra paese tendono a scomparire a parità di panorama retail espresso), quanto invece
all’interno delle categorie merceologiche (dove le diversità vengono, al contrario, esaltate.

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