Gruppo Caffo, sempre più internazionale con il mixability

Riconoscimenti internazionali e dati di mercato positivi confermano il Gruppo Caffo player di primo piano e azienda leader in Italia e all’estero.

Recentemente l’Amaro Santa Maria al Monte si è aggiudicato la Gran Medaglia d’oro alla Spirits Selection 2018 del Concours Mondial de Bruxelles, a Plovdiv in Bulgaria, l’iniziativa che si attesta come riconosciuto indicatore delle ultime tendenze del mondo dei superalcolici provenienti da tutto il mondo. Nella stessa cornice, Elisir San Marzano Borsci ha vinto la Medaglia d’oro e la Vecchia Grappa Caffo ha ricevuto, invece, la Silver Medal. Si tratta di riconoscimenti già vinti nelle precedenti edizioni con Amaro del Capo che quest’anno non ha partecipato al concorso.

L’azienda di origine calabrese raggiunge nel mercato degli amari una quota in Gdo che supera il 30%. Alla guida del Gruppo, Sebastiano Caffo, Ceo della Distilleria F.lli Caffo, un “artigiano industrializzato”, come ama definirsi, capace di far evolvere l’esperienza di un’azienda che nasce come artigianale nel know how di un moderno gruppo industriale rimasto fedele, però, alla qualità originale dei prodotti, delle materie prime e delle ricette.

“I risultati che stiamo raggiungendo –spiega Caffo– sono il frutto di una gestione aziendale permeata di quella cultura dell’innovazione che è un elemento distintivo della nostra realtà. Abbiamo sempre puntato a reinvestire i risultati, costantemente positivi, in tutte le attività di sviluppo, legate non solo all’espansione commerciale e all’innovazione tecnologica nell’ambito produttivo, ma, anche, alla Ricerca e Sviluppo: da qui è nato, per esempio, il Caffo Research, il nostro laboratorio interno e all’avanguardia creato per il controllo qualitativo delle materie prime e dei prodotti finiti e per la ricerca finalizzata a prodotti per il futuro e per nuovi mercati”.

“All’estero, soprattutto nel nord e centro Europa, nei paesi scandinavi e nelle repubbliche baltiche, registriamo un trend molto positivo per gli amari italiani che non sono più concepiti solo come liquore da fine pasto – prosegue Caffo- ma sono utilizzati dai barman nei cocktail e nei drink, intercettando anche una fascia di consumatori più giovane. Una tendenza che possiamo cavalcare e guidare senza difficoltà grazie, in particolare, al Vecchio Amaro del Capo, il nostro prodotto simbolo che ha appena conquistato il prestigioso record di primo liquore in Italia nel canale Gdo, e all’Elisir San Marzano Borsci. Per il 2019 la strategia export continuerà a concentrarsi sugli Usa - che si stanno rivelando un mercato fertile per gli amari soprattutto come ingredienti per la composizione di cocktail – e, naturalmente, sull’Europa. Come Gruppo manterremo, infine, un occhio vigile sulle opportunità che dovessero presentarsi nelle altre regioni ed in particolare nei Paesi Asiatici”.

L’Elisir San Marzano Borsci, infatti, liquore storico e iconico della tradizione italiana, è entrato ufficialmente nel 2017 nel perimetro del Gruppo Caffo. Su questa referenza, che grazie al rilancio in corso ha raggiunto in soli 6 mesi il 44% di distribuzione ponderata con ottime rotazioni, il Gruppo Caffo punta fortemente sia in Italia sia oltre confine e, a sostegno del prodotto, ha destinato in questi mesi un significativo investimento in comunicazione multicanale su TV, radio e stampa.

A livello internazionale, la produzione del Gruppo Caffo è distribuita in 35 mercati nel mondo, in aumento rispetto ai 26 dello scorso anno. Fin dalla fondazione, il Gruppo Caffo ha perseguito la propria vocazione originale di ambasciatore dei valori e della qualità del Made in Italy e di anno in anno ha consolidato la propria posizione nei mercati internazionali tanto da raggiungere, a settembre 2018, il fatturato annuale del 2017. I dati riferiti all’export (esclusi US e Germania) nel periodo gennaio-settembre 2018 rispetto a pari periodo del 2017 registrano un aumento del +23% a valore. In Germania, inoltre, è stato stipulato lo scorso luglio un accordo pluriennale con il gruppo Berentzen per il lancio del Vecchio Amaro del Capo nella Gdo tedesca con l’obiettivo di arrivare entro tre anni almeno al 30% di distribuzione ponderata. Importanti anche i risultati negli USA, dove l’azienda opera attraverso una filiale nel New Jersey, e dove mette a segno un incremento a doppia cifra.

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