I 40 anni di attività del vicinato di Crai

I PROTAGONISTI – Buona coesione per un'insegna che continua l'espansione con negozi fino a 1.500 mq, anche nelle grandi città d'Italia (da MARKUP 224)

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Ha 40 anni ma non li dimostra. Parliamo di Crai, gruppo della distribuzione organizzata che conta oggi oltre 2.000 punti di vendita tra supermercati, superette e negozi alimentari di vicinato. Il gruppo è nato nell'ottobre del 1973, quando alcuni piccoli dettaglianti alimentari, attivi in Piemonte, Veneto e Lombardia, decisero di unirsi per rispondere con efficacia alla presenza sempre più incalzante della grande distribuzione. "Certo in questi 4 decenni molte cose sono cambiate" spiega Marco Bordoli, amministratore delegato del gruppo. "Tuttavia è rimasta intatta la volontà di coesione, di lavorare e costruire insieme, consapevoli che, per avere successo, occorre fare sistema, ovvero unire le forze e sviluppare soluzioni comuni".

Il posizionamento
Sin dagli esordi l'insegna si è posizionata come punto di riferimenti nel mercato di vicinato, con un forte radicamento nel territorio di appartenenza. "Una strategia che risulta tuttora vincente" sottolinea Bordoli "visto che, nonostante i tempi, non solo non abbiamo ridimensionato il numero dei punti di vendita ma, al contrario, pianifichiamo l'espansione della rete". Di fatto nel corso del 2013 il gruppo ha ampliato la propria copertura con l'apertura di negozi di taglia media (400-1.500 metri quadrati) ubicati sia nelle grandi città (come Roma e Torino) sia in centri urbani di medie dimensioni (per esempio Olbia e Cosenza). Anche grazie a questo, Crai prevede di chiudere il 2013 con una crescita del 5,5% del fatturato consolidato di tutte le realtà appartenenti al gruppo rispetto ai 2 miliardi di euro registrati nel 2012.

Rivisti gli store brand
Un altro elemento connotante dell'insegna è il prodotto a marchio, che racchiude e rappresenta l'identità stessa del brand. In tale ambito sono state investite, nel corso degli ultimi anni, importanti risorse. Così, per esempio, le referenze in portafoglio sono passate, nel biennio 2011-2012, da 1.520 a 1.557, raggiungendo una quota di mercato pari al 16,1%. Oggi il fatturato alle casse della private label si avvicina ai 150 milioni di euro, con un tasso di crescita annuo superiore al 5%. Al fine di consolidare ulteriormente la posizione raggiunta nel comparto delle pl, il gruppo ha in programma una serie di interventi. Nello specifico entro la fine dell'anno sarà realizzato un restyling completo (che coinvolgerà referenze, packaging e comunicazione) della linea "Piaceri Italiani", dedicata alle diverse specialità regionali.
Ma i progetti per il futuro non finiscono qui, come anticipa Bordoli: "Il nostro obiettivo è essere sempre più leggibili nei confronti del cliente. Ciò significa rendere assolutamente simili, omogenei i punti di vendita, sotto tutti i punti di vista: dal layout alle scelte di assortimento". Il gruppo continuerà, poi, a investire sui servizi che forniscono un valore aggiunto e rinforzano la relazione tra l'insegna e la clientela.

Allegati

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