I 6 trend del selfie: quando la condivisione integra l’acquisto

Dal cibo alle vacanze, passando per una qualunque esperienza meritevole di condivisione. Il selfie è diventato un asset ineluttabile dell’instant communication. Ma non solo. Un’indagine Eumetra commissionata da Neinver evidenzia infatti come l’autoscatto e il sharing siano sempre più anche uno strumento che integra l’acquisto, incidendo sulle scelte di consumo. Uomini, donne, target young e più maturi. Il fenomeno è trasversale e si concretizza in alcuni punti salienti, dai risvolti interessanti soprattutto in termini di differenziazione per genere.

#Diffusione. Il 70% degli intervistati afferma che il selfie è un utile strumento di shopping e per buona parte di loro sta diventando la normalità durante gli acquisti.

#Location. Il 48% delle donne ed il 57% degli uomini decretano l'outlet come il luogo ideale per il selfie durante lo shopping, principalmente in legame con una maggiore calma e disponibilità temporale.

#Frequenza. I più fedeli sono a sorpresa gli uomini, con il 59% che dichiara di aver fatto almeno una volta un autoscatto durante i propri acquisti, mentre le donne rivelano maggior timidezza con una pratica al 56%.

#Funzionalità. Selfie più giocoso e disimpegnato per gli uomini. Volta ad ottenere un rapido parere da un amico, familiare o conoscente circa l'acquisto (31%), od occasione di divertimento, durante la quale ci si fotografa con indosso abiti improbabili (20%). Solo per il 29% lo scatto deve essere ben fatto. Selfie più utilitaristico e ponderato per le donne. Scopo principale è l'acquisto immediato, grazie al rapido feedback di una persona cara (41%), o l'acquisto ragionato (18%).

#Oggetti. Nei selfie femminili compaiono: l'abito (47%), l'outfit intero (36%), ma anche gli occhiali da sole (33%). Il mondo maschile mette invece gli occhiali da sole al primo posto con il 49% delle risposte, seguono la maglia (34%) e il cappello (29%).

#Strumenti. Prediletto Whatsapp, al 65% per le donne e al 59% per gli uomini. Segue il post su Facebook (rispettivamente 19% e 27%) e quello su Instagram (4% e 5%).

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