I consumatori di carne sono affamati di informazioni sulle etichette

I consumatori ovviamente danno per scontate le informazioni sull’origine della carne, che comunque continueranno a spiccare sulle etichette anche in presenza della nuova legge europea sull'etichettatura entrata in vigore lo scorso sabato 13 dicembre. In etichetta, infatti, visto che è già previsto da anni a causa dell'emergenza mucca pazza per la carne bovina, l'obbligo di indicare luogo di nascita, di allevamento e di macellazione verrà esteso anche alle carni diverse da quella bovina. In particolare ricordiamo che si dovrà comunicare al consumatore la provenienza delle carni fresche o refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili.

Che informazioni chiedono in più
La ricerca SGMarketing precisa che ci vogliono anche le informazioni nutrizionali, nonché le modalità per valorizzare al meglio il prodotto e per il consumo. Accanto a provenienza e garanzie igienico-sanitarie, dunque, i responsabili degli acquisti ritengono fondamentale conoscere le razze, i tipi di animali, i relativi livelli qualitativi. Calorie, ma anche modi e tempi di cottura, alimentazione degli animali. Persino nuove modalità di packaging, più funzionali anche a una rapida consultazione delle informazioni. Etichette semplici da leggere, immediate, ma allo stesso tempo complete, per «rendere più credibile l’etichetta stessa».
Questi risultati sono emersi da un focus group online realizzato da SGMarketing, proprio pochi giorni prima dell'entrata in vigore delle leggi europee nell’ambito di un’analisi multi-prospettica sul mercato delle carni, commissionata da Eurocarne di Verona.

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