I freschi della Gda di Milano – Formaggi in grande differenza

Articolo pubblicato su MARK UP 99 dicembre 2002 – Immagine: alte diversità di prezzo anche per prodotti molto simili fra loro

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Gli ipermercati sono più competitivi dei supermercati. Lo standard medio è di buona qualità

Uno dei pilastri dell’offerta del banco della gastronomia sono da sempre i formaggi. Da qualche tempo questi vengono affiancati da porzioni di fresco taglio già preconfezionate per l’asporto, il cosiddetto take away, che poi non è che un parziale ritorno all’epoca pionieristica dei supermercati che operavano con propri preconfezionati per il self-service integrale. A questa famiglia di prodotti è dedicato il raffronto prezzi di questo mese presso 8 punti di vendita rappresentativi di insegne di rilevanza nazionale.
L’offerta dei formaggi di taglio fresco risulta dovunque molto ampia e arricchita da specialità locali, spesso con denominazioni tipiche, che, oltre a qualificare gli assortimenti, ne accrescono l’ampiezza e la profondità. Prendiamo in esame solo 17 articoli, quelli più comunemente trattati dalle varie insegne, proposti nel banco del taglio o presentati accanto già porzionati in confezioni take away e, se doppi, offerti allo stesso prezzo.

Le differenze. Alcuni articoli sono di marca e altri hanno denominazioni tipiche, o che definiscono prodotti del tutto simili o rispondono alle caratteristiche proprie dei vari produttori e possono essere diversi per localizzazione e per stagionatura. Il raffronto ha cercato di individuare i prodotti più simili, evitando, soprattutto per i due tipi di grana, di rilevare i pretagliati di grosse dimensioni, di solito offerti a prezzi più bassi.
Fra i prodotti analizzati risaltano differenze notevoli presso tutte le insegne. Auchan, per esempio, presenta ben 7 prezzi più bassi, mentre Esselunga e Pam mostrano entrambi 5 prezzi più alti. In generale gli ipermercati sono più competitivi dei supermercati.

L’offerta. Fatta eccezione per i prodotti di marca, ogni distributore tende a differenziare il proprio assortimento attraverso la scelta di produttori che corrispondono ai criteri individuali di selezione. Nel complesso però le insegne mostrano uno standard di buon livello, ma abbastanza simile nella parte centrale dell’offerta (formaggi di maggior consumo). Diverse sono invece le opzioni di scelta offerte al consumatore: alcune insegne privilegiano il taglio diretto, altre il take away, altre ancora cercano di equilibrare le due possibilità.
Sono pure differenti le integrazioni proposte attraverso l’assortimento dei formaggi cosiddetti industriali, cioè forniti già confezionati dai produttori e venduti negli scaffali del libero servizio. Questi presentano un’ampia sovrapposizione soprattutto negli ipermercati, mentre nei format più piccoli si tende a ridurne la presenza.

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