I pagamenti elettronici sono un costo eccessivo per gli esercenti?

di Massimo Gianvito

La norma prevede per commercianti, professionisti e artigiani, l’obbligo di accettare pagamenti con carte di debito tramite Pos per gli importi superiori ai 30 euro. La norma non esclude la forma di pagamento in contanti qualora il consumatore dovesse preferirla alla carta di pagamento elettronica. Mentre, in capo ai consumatori, non è previsto alcun obbligo di pagare prodotti e/o servizi con strumenti elettronici.
L’obiettivo non è quindi quello di vincolare l’acquirente ad una specifica forma di pagamento, quanto di favorire l’utilizzo degli strumenti elettronici, in chiave antievasione e per ridurre il costo di gestione del contante.

Costi vivi
La misura non ha mancato di sollevare la contrarietà degli attori in quanto la gestione di un Pos è un costo per l’esercente. I terminali più innovativi, il cui funzionamento è basato su un collegamento via Internet o attraverso rete mobile sono, di regola, meno costosi rispetto a quelli tradizionali, collegati alle reti interbancarie dedicate. Il costo fisso per i terminali più innovativi si aggira intorno ai 2-5 euro mensili, mentre per le apparecchiature più tradizionali la media è di 10-15 euro mensili. I costi variabili sono, invece, legati a numero e ammontare delle transazioni e dipendono dal tipo di circuito utilizzato, che sono complessivamente stimati intorno all’1-1,5% rispetto all’entità delle transazioni. Spesso le due componenti di costo sono fra loro collegate: a costi fissi più alti possono essere associati costi variabili più bassi e viceversa. Ma cosa ne pensano gli interessati?

Rita Camporeale - ABI

Rita Camporeale - Resp. dell’Ufficio Sistemi e Servizi di Pagamento di ABI
Rita Camporeale - Resp. dell’Ufficio Sistemi e Servizi di Pagamento di ABI

“Le banche in concorrenza tra loro, mettono a disposizione dei clienti offerte molto valide e competitive, tra le quali è possibile individuare e scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze. I costi varieranno in base a diversi fattori, come il tipo di contratto e di prodotto che si sceglie, il modello di business, il volume delle transazioni e così via. Le banche, inoltre, si sono attrezzate, anche grazie alle nuove tecnologie, per offrire soluzioni anche molto innovative per esempio per consentire di fare e accettare pagamenti via smartphone, riducendo i costi”.

Ernesto Ghidinelli - Confcommercio

Ernesto Ghidinelli Responsabile settore credito di Confcommercio
Ernesto Ghidinelli
Responsabile settore credito di Confcommercio

“Siamo favorevoli ad una modernizzazione del sistema dei pagamenti, ma riteniamo che questa debba avvenire attraverso scelte autonome di convenienza effettuate da parte dei singoli operatori economici”, sottolinea. “Non riteniamo che, introducendo nuovi obblighi, si vada in questa direzione ma, anzi, il rischio è quello di introdurre nuovi oneri a carico del sistema delle imprese già fortemente penalizzate dal protrarsi della crisi economica”.


Mauro Bussoni

Mauro Bussoni - Direttore generale Confesercenti
Mauro Bussoni - Direttore generale Confesercenti

“Tutto quello che porta modernizzazione e un maggiore utilizzo della moneta elettronica è ben accetto. In realtà, si tratta di un provvedimento che è stato calato sugli imprenditori in modo sbagliato, poiché la moneta elettronica ha un costo che in certi casi rischia di tramutarsi in un onere pesante a carico degli imprenditori commerciali. Avevamo chiesto al Governo di far entrare in vigore la norma con gradualità, per esempio, partendo da imprenditori con fatturato più elevato o prevedere incentivi per coloro che si fossero messi in regola.

Per approfondimenti: Mark Up 233 - ottobre 2014 p. 18

1 COMMENTO

  1. Sono un libero professionista e lavoro solo per imprese ed enti.
    Sulla base degli ultimi studi di settore, l’89,2% del mio fatturato è rivolto a società per azioni, a responsabilità limitata e organizzazioni associative d’imprese, il 10,8% a enti pubblici (ma, in realtà, il 9,5% è costituito dal pagamento nel 2013 di un lavoro svolto nel 2010, dopo che avevo minacciato di far pignorare la poltrona del presidente). La mia attività è specialistica e interessa solo imprese, manco un cent del mio fatturato deriva nè mai deriverà da servizi a privati consumatori.
    Da anni nessuno mi salda le fatture con metodi diversi dai bonifici bancari (e chi lo proponesse susciterebbe quantomeno curiosità).
    Vorrei che qualcuno mi spiegasse perchè mai avrei dovuto procurarmi e pagare (per quanto poco) un POS.

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