Il fashion deve puntare ai mercati internazionali

MARK UP LAB – Le aree emergenti sono la soluzione per migliorare la redditività delle imprese del comparto moda (da MARKUP 206)

Per l'articolo completo scaricare il Pdf

In un periodo difficile per l'economia mondiale, il sistema moda italiano non replicherà il ciclo negativo registrato nel 2009 puntando sui mercati internazionali. Queste in breve le conclusioni elaborate da Intesa Sanpaolo, e condivise dalla Camera della Moda, che intravedono nelle aree emergenti la principale soluzione per far crescere un settore che soffre l'impatto della crisi mondiale.
Le esportazioni sembrano essere, dunque, la chiave di volta per crescere e migliorare la redditività delle imprese moda, anche se il tessuto delle aziende italiane ha un livello dimensionale troppo piccolo per un mercato che a tutti gli effetti vanta una portata globale. La crescita dimensionale è fondamentale, quindi, per affrontare la strategia d'internazionalizzazione unita all'innalzamento dei livelli qualitativi che hanno saputo conquistare nuovi spazi di mercato soprattutto nella fascia alto di gamma.

I driver per la crescita
Attualmente il mercato mondiale è diviso in due aree: i Paesi Ocse, che dal 2005 al 2010 hanno avuto una crescita media annua dell'1%, e i Paesi Bric, con una crescita media annua dell'8,8% (fonte Worldbank).
A rappresentare il futuro per le imprese sono, dunque, i Paesi Bric che, pur essendo minoritari, annoverano una crescita veloce rispetto all'altra area che resta, in ogni caso, ancora importante in termini di peso. È necessario, dunque, per le imprese italiane comprendere quali siano i driver che permettono di approcciare ai mercati emergenti.
Come ha dichiarato David Pambianco nel suo intervento durante l'incontro "Moda & Lusso. La sfida della crescita dimensionale", i Paesi in via di sviluppo chiedono prodotti di qualità e design, un brand conosciuto a livello mondiale nonché capacità di creare una rete di negozi monomarca (in quanto in questi mercati non esiste una distribuzione multimarca). Detto questo, le aziende della moda dovranno adeguarsi impostando progetti di sviluppo basati sul loro core business, ma non solo. È in atto, infatti, un processo di aggregazione per conseguire masse critiche più elevate che vede impegnate prevalentemente le aziende straniere.
Secondo l'osservatorio Pambianco il numero d'imprese estere della moda e del lusso coinvolte in cessioni e acquisizioni è maggiore rispetto a quelle italiane. In effetti nel nostro Paese il processo è presente ma non è ancora in forte sviluppo. Tra l'altro la maggior parte delle operazioni non comporta la formazione di poli aggreganti come avviene per gruppi svizzeri, francesi o americani (si pensi a Lvmh, Ppr, Richemont, Swatch, Vf Corporation, Pvh, Labelux ecc.) a causa della struttura nostrana composta da medie imprese. A parte pochi esempi tra cui Luxottica, Prada (anche se il processo si è interrotto per motivi finanziari) e Only the Brave, i player italiani stentano a intraprendere un percorso di acquisizioni proprio per le dimensioni contenute oltre che per la focalizzazione su un marchio principale che ne caratterizza sia l'offerta sia l'identità d'impresa.

L'export
I mercati internazionali rappresentano per le aziende del comparto fashion un'opportunità tanto che nel periodo gennaio-agosto 2011, secondo stime di Intesa Sanpaolo, l'export è cresciuto del 13,9% (+18,3% nei mercati extra Ue27). I principali Paesi flussi di esportazione sono Francia, Germania e Stati Uniti, ma sono elevati anche i traffici commerciali indirizzati alla Svizzera (+26%) scelta, tra l'altro, da grandi gruppi della moda come polo logistico. Positive anche le esportazioni verso i mercati asiatici (Hong Kong +21,2%; Cina +28,3%) sia per i prodotti a monte destinati alla filiere produttive locali sia per quelli a valle.

Aziende di settore quotate in Borsa

i risultati dei primi nove mesi del 2011, valori in mln di euro, Italia
Fatturato Ebitda
Valore Incremento % Valore %
Bottega Veneta 483 31,7 - -
Ferragamo 701 27,6 132 18,9
Prada 1.730 24,9 487 28,1
Gucci 2.257 19,7 - -
Tod's 699 14,8 192 27,5
Aeffe 197 13,9 19 9,7
Marcolin 169 8,8 27 16,1
Luxottica 4.714 5,9 911 19,3
Stefanel 146 5,1 -19 -13
Geox 769 4,4 132 17,2
Safilo 834 1,9 98 11,7
Benetton 1.481 -1,1 195 13,2
TOTALE 14.179 11,1 2.175 19
Fonte: Pambianco Strategie di Impresa

Allegati

206_Fashion-internazionale

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome