Il laboratorio di MARKUP – Roma secondo MARK UP

Articolo pubblicato su MARK UP 90 marzo 2002 –

I grafici mostrano una maggiore concentrazione delle insegne intorno ai valori centrali. Ciò indica un sostenuto livello concorrenziale già messo in evidenza nell’anno precedente. Le marche del distributore si collocano entro un intervallo di variazione del valore indice prezzi superiore ai 60 punti, più elevato di quanto verificato nel 2000. Tuttavia, escludendo il limite minimo e quello massimo, le insegne hanno un posizionamento di prezzo che varia del 15%. Il valore indice minimo spetta a Prodotto Convenienza, marca tattica del gruppo Pam dal ruolo di primo prezzo; la seconda marca per competitività è Auchan che si è rafforzata con una maggiore profondità di assortimento. Il limite massimo nel posizionamento di prezzo spetta a Sma, che ha visto aumentare il gap nei confronti del resto della piazza. Per quanto riguarda la profondità di assortimento l’intervallo entro cui si collocano le insegne è rimasto lo stesso dell’anno precedente: l’insegna con il valore più elevato è Coop che ha 3,5 volte le referenze di Prodotto Convenienza in Pam; molto ampi anche gli assortimenti di Conad e Gs.
Rispetto alle marche dei produttori leader della piazza le insegne hanno posizionamenti più vicini tra loro, sempre escludendo le insegne con una collocazione differenziante che in questo caso occupano il limite massimo del valore indice prezzi. Fatta eccezione per Standa e Sma con valori indice prezzi superiori rispettivamente del 12,5% e di quasi l’11%, il gap di variazione è ridotto a 7,5 punti percentuali. Le insegne più aggressive sono nuovamente Intermarché, Maxisidis e Coop; a esse si è aggiunta Dimeglio con un posizionamento a ridosso di Coop. L’intervallo di variazione dei posizionamenti si è ridotto anche considerando la profondità di assortimento. Nel 2000 Maxisidis era forte di un assortimento non solo aggressivo sul fronte dei prezzi ma anche molto più profondo del resto della piazza. Nel 2001 l’insegna è rientrata entro valori più simili al resto della piazza e l’uscita di Euromercato con il valore di profondità più basso ha portato a una diminuzione del differenziale complessivo di variazione delle profondità.

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