Il made in Italy vola oltreconfine: negozi in aumento del 35%

In programma nel 2016 l’apertura di 400 punti di vendita esteri dagli associati Confimprese, che confermano il successo della formula franchising.

Il territorio internazionale è sempre più attrattivo e fruttuoso per il made in Italy, che trova soprattutto nel franchising una formula redditizia e altamente spendibile. A riprova della tendenza positiva arrivano i nuovi dati Confimprese, che parlano di 400 punti di vendita esteri in apertura nel 2016 da parte della propria base di imprese, con aumento del 35% sullo scorso anno.

A guidare la crescita è ancora una volta il comparto fashion, mentre una delle zone geografiche predilette è quella mediorientale. Non parliamo tuttavia di un fenomeno circoscritto alla moda e a Paesi come l’Arabia Saudita e Dubai, ma di un trend che si estende a settori quali il food e l’arredo, così come all’area europea ed oltre.

apertura negozio franchising openQualche esempio? Pianoforte Holding prevede per Yamamay e Carpisa l’inaugurazione di 40 negozi ad insegna, ovvero di 80 store totali tra Russia, Nord Africa, Germania e non solo. Compagnia Manifatture Tessili per Camomilla guarda con interesse alle regioni arabe attraverso canali differenziati, mentre Piazza Italia prosegue il percorso di sviluppo estero iniziato nel 2007.

La società Miniconf, da parte sua, ha nei piani 15 aperture tra Tunisia, Egitto, Iran e Siria, mentre Primadonna estenderà la rete soprattutto in Europa dalla Spagna alla Croazia. Bene anche l’alimentare con La Yogurteria che porterà cinque nuovi store in territorio spagnolo e con Rossopomodoro, che prepara 4 inaugurazioni in Usa e in Inghilterra. Chiude la rassegna dell’oltreconfine l’arredo con esponenti come Natuzzi Store che per il proprio portfolio marchi (tra cui Divani & Divani) ha in vista 45 punti di vendita ex novo, focalizzati soprattutto sull’Asia Pacifica.

 

 

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