Il pomodoro rivoluziona il pack di metallo

Da un progetto italiano finanziato dall'Ue e coordinato dalla stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari di Parma, nasce la vernice ecofriendly e bisfenolo free (da Mark Up n. 257)

Nel campo degli imballaggi metallici poco o nulla di nuovo finora era approdato sul mercato. Ma le cose sono destinate a cambiare profondamente. Dalle bucce del pomodoro arriva la vernice green ed ecofriendly. Un rivestimento di origine naturale destinato a imballaggi metallici per alimenti. Il prodotto, nato con il progetto Biocopac Plus, finanziato dall’Ue, è destinato a rivoluzionare il mercato del packaging di banda stagnata. Più sicuro per la salute, essendo bisfenolo free, ridurrà gli scarti della lavorazione del pomodoro, l’emissione di Co2, tutto nel segno della bioeconomia. Un successo italiano che viene guardato con attenzione dai mercati di tutto il mondo. E che è destinato a concretizzarsi con una produzione su scala industriale nel giro di un paio d’anni. L’Italia è leader europeo e al terzo posto nel mondo per la trasformazione del pomodoro. Potrebbe giocare pertanto un ruolo importante in questa partita tutta italiana di economia circolare. Già oggi gli imballaggi metallici, oltre ad essere igienici, sicuri, infrangibili, affidabili ed economici sono ecosostenibili, “con emissioni di Co2 fra le più basse in confronto agli altri materiali. E sono al primo posto nel tasso di riciclo in Europa” ricorda Anfima. La priorità strategica per l’Europa, del resto, si chiama bioeconomia. Biocopac Plus è lo sviluppo di un progetto italiano, nato grazie al Settimo programma quadro dell’Unione Europea. L’obiettivo è la produzione di un rivestimento naturale da usare come protezione nei contenitori metallici alimentari al posto delle vernici chimiche attualmente utilizzate. Il piano è coordinato dalla Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari (Ssica) di Parma. E vi partecipano Cft Spa, per la progettazione dell’impianto pilota, l’azienda agricola Virginio Chiesa per il collaudo dell’impianto e Salchi Metalcoat per la produzione della biovernice. L’impianto pilota, che è stato inaugurato lo scorso ottobre a Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova, estrae dalle bucce del pomodoro la cutina, un biopolimero che risponde bene alla corrosione e che diventa la sostanza di partenza della biovernice protettrice. I vantaggi di questa applicazione sono sia sul piano della sicurezza alimentare sia su quello dell’impatto ambientale. C’è una riduzione di emissione Co2, circa 131 mg per ogni lattina a contatto con alimenti, con forti margini di miglioramento attraverso l’industrializzazione del processo. Le bucce del pomodoro, dopo l’estrazione della cutina, possono poi essere utilizzate come fonte di energia per la produzione di biogas. Una doppia valorizzazione. Ma l’aspetto fondamentale è che questa vernice è bisfenolo free, un tema controverso per cui la Francia dal primo gennaio 2015 ha deciso di vietarlo in tutti i materiali a contatto con gli alimenti. “È un interferente endocrino -spiega Angela Montanari, responsabile del dipartimento imballaggi al Ssica di Parma-. La nostra vernice non lo contiene. E abbiamo già richieste del prodotto da tutta Europa e non solo. Per esportare Oltralpe attualmente le aziende sono costrette a utilizzare alternative bisfenolo free, sempre di origine petrolchimica, che hanno però lo svantaggio di una shelf life inferiore. La questione degli interferenti endocrini sta diventando sempre più di attualità, nonostante l’Efsa abbia rassicurato che non ci sono pericoli di sicurezza alimentare”.“Biocopac piace all’Ue, ma piace anche all’industria -conferma Giovanni Cappelli direttore di Anfima, l’associazione, aderente a Confindustria, che raggruppa i fabbricanti d’imballaggi metallici e affini italiani-. Il progetto è molto interessante dal punto di vista ambientale e nell’ottica del riciclo. Per noi significa un impatto più friendly a livello di immagine”.

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